Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

martedì 28 dicembre 2010

Gli ultimi giorni dell anno



Gli ultimi giorni dell anno sono sempre un po' strani.







Hanno il sapore dell'amarezza, di quelle giornate di fine estate in cui sai di dover abbandonare tutto: la spiaggia, le tue amicizie estive per immergerti nuovamente nella tua vita "reale".








Hanno il sapore di quegli attimi che accadono solo poche volte nella vita: attimi in cui guardi tutto con occhi diversi e cerchi di catturare con lo sguardo quel dettaglio, quel particolare che riassuma il tuo stato d animo.







Gli ultimi giorni dell anno ci spingono a fare ordine dentro di noi.





Ci spingono a quelle riflessioni,a quei "bilanci" che in realtà nessuno di noi vorrebbe mai fare.
E' un po' come chiudere un cassetto della nostra vita, una scatola piena di foto, immagini, momenti che vorremo portare via con noi e altri che non avremmo mai voluto vivere.




Il tutto per lasciare spazio a qualcosa di nuovo, a qualcosa che non conosciamo e che un po' ci spaventa.



Gli ultimi giorni dell anno sono tristi e felici, malinconici e sereni.
Sono un concentrato di emozioni contrastanti.







Besos

sabato 18 dicembre 2010

Il senso del Natale



Il Natale è ormai alle porte.

Nelle grandi città , nei piccoli paesini di provincia, al mare, in montagna, ovunque fra poco inizierà la folle corsa ai regali.
Le case si vestiranno a festa.
Compariranno i primi alberi di Natale, i primi presepi, le prime decorazioni, le grandi tavolate che riuniscono tutta la famiglia e in giro si percepirà la solita atmosfera: quella tipica del Natale che molti amano ma altrettanti detestano.





E poi inizieranno le solite telefonate "di circostanza", quelle che non riuscirò mai a capire.
Parenti, amici, persone che non vedi mai, che non senti mai, piomberanno nella tua vita, alzeranno la cornetta del telefono e ti chiameranno.
Come fosse un disco, con quella vocina sgradevole simile a quella che annuncia i treni in partenza e in arrivo nelle stazioni ferroviarie, senza trasporto, senza sentimento, esordiranno con la solita frase:

"Ciao, come va? Ma quanto tempo è passato? Troppo, bè dobbiamo assolutamente rimediare una di queste sere (sera che non arriverà mai). Bè volevo augurarti un felice Natale a te e alla tua famiglia. Un abbraccio grande." E riattacheranno

Ma cosa è diventato il Natale?

In questi ultimi anni il Natale non riesco proprio a sentirlo.
Quando ero piccolo amavo questa festa.



Scrivevo con gioia e trasporto la letterina a babbo natale e aspettavo con ansia la sera della vigilia. Il cuore mi batteva a tremila, ero felice, euforico e ogni anno era tutto nuovo, tutto bello... Ogni anno era tutto una sorpresa.
Ma adesso non è piu cosi.
Percepisco banalità, ovvietà, falsità.

E' come se l incantesimo si fosse rotto e la magia fosse volata via... Verso altri lidi.





Besos

mercoledì 1 dicembre 2010

Il vuoto




E' brutto sentirsi senza stimoli, accorgersi che tutto ciò che ci circonda non ci da piu le stesse emozioni di un tempo.



Subire la propria esistenza invece di viverla, non riuscire più a darle il senso che volevamo e lasciarla scorrere su un binario che oramai non ci appartiene più.

E' un po' come vedere da una finestrino le solite case, i soliti visi, i soliti tramonti. Compiere sempre gli stessi gesti svogliatamente. E per quanto quei paesaggi, quei gesti ti abbiano emozionato in passato, adesso ti appaiono la fotocopia di qualcosa che hai già vissuto... Una fotocopia logora, sbiadita.


Sentirsi sull orlo di un precipizio, in balia degli eventi, in perenne attesa di un segnale, di un soffio di vento che spazzi via tutto, ci rigeneri... Un soffio che sconvolga nuovamente la nostra vita.

Besos

mercoledì 24 novembre 2010

Resto qui perchè...



In questo periodo vanno di moda gli elenchi.

Complice la trasmissione record di ascolti su Raitre "Vieni via con me", ho deciso anche io di seguire questa scia e di stilare una mia personalissima "lista" di motivi che mi spingono a rimanere in questo paese, nonostante tutto:

Resto qui perchè:




Lasciare l'Italia in questo periodo storicamente difficile, sarebbe da vigliacchi. Sarebbe come fuggire... E io non fuggo.









Voglio dimostrare nel mio piccolo che è possibile cambiare dall interno questo paese attraverso piccole cose, piccoli gesti.






Voglio dimostrare che non tutti i giovani sono necessariamente drogati, ignoranti, bamboccioni o nullafacenti.
Esiste una maggioranza silenziosa che non fa notizia ma che lavora, studia, si da da fare.





Voglio affermarmi qui, in Italia.
Voglio che questo paese garantisca a noi giovani un futuro, un posto fisso, la possibilità di crearci una famiglia.
Voglio non sentirmi costretto ad emigrare all estero.





Nonostante tutto sono contento di essere italiano.
Mi si riempe il cuore di gioia quando vedo gli altri paesi che invidiano la nostra storia, la nostra cultura, la nostra cucina, il nostro stile di vita.
Sono piccole soddisfazioni che fanno riflettere... Fanno sperare in un'Italia migliore.



Besos

domenica 14 novembre 2010

Un sabato sera riflessivo


Quello che mi sono appena lasciato alle spalle è stato un sabato sera riflessivo.


Uno di quei sabati sera in cui tutto ti appare sotto un'altra luce.
Un sabato sera in cui i rumori della gente, la musica alta, l alcol, la voglia di divertirsi a tutti i costi non ti anestetizzano, non ti rendono più allegro, più vitale, ma ti regalano lucidità e ti fanno vedere la vita... La tua vita con occhi diversi.

Un sabato sera in cui senti di dover mettere in discussione tutto: i tuoi amici, le tue fragili certezze, le tue priorità.
Un sabato sera in cui capisci che c è qualcosa che non va.

Come un tassello mancante, una marcia mal ingranata, un meccanismo inceppato che non sai come aggiustare.
E scrivere ti appare come l unica soluzione possibile, l unica ancora di salvezza.


Sono pensieri.

Pensieri che nascono dal nulla, spuntano nella tua mente senza preavviso, senza chiedere permesso.
Pensieri figli del disordine che hai dentro, che ti mettono in crisi.
Pensieri che toccano le tue fragilità.
Pensieri figli di un sabato sera "diverso".


Besos

mercoledì 10 novembre 2010

Una canzone per me



La musica mi è sempre stata vicina come un amico fedele nei momenti difficili, di disagio.
Mi ha dato la forza di continuare a lottare quando non ne avevo più voglia.

La musica mi accompagnerà sempre e continuerà a scrivere di me, di quello che ero e che sono, dei miei sogni, dei miei timori.
Che sia per un attimo o per tutta la vita.






Come avete già fatto nei blog di Calzino e di Sospesanelviola, vi chiedo, se volete, di lasciare nelle riflessioni il titolo di una canzone che sentite particolarmente "vostra" in questo periodo.
Non ha importanza che sia "la colonna sonora della vostra vita".
L importante è che racconti di voi... Quello che siete adesso, cosa state vivendo.
Grazie a chi lo farà.

Besos

mercoledì 3 novembre 2010

Il primo freddo


E l inverno è davvero iniziato.
E' iniziato senza che me ne accorgessi, con i suoi lunghi silenzi, con le sue giornate apparentemente tutte uguali.






Apro un cassetto e ripongo sul letto tutti i miei maglioni.
Maglioni che prendono nuova vita fra le mie mani, maglioni che odorano naftalina, maglioni che mi riportano alla mente vecchie sensazioni, emozioni che pensavo si fossero perse nel tempo che scorre.

Mentre compio questo semplice gesto, mi rendo conto che quello che sto facendo non è un semplice "cambio di stagione".
E' qualcosa di piu profondo: è come se chiudessi un cassetto della mia vita e ne riaprissi un altro svogliatamente, a malincuore.

E' strano. Ogni volta che si avvicina l inverno mi sento come se andassi in letargo.
Mi sembra di vivere solo pochi mesi l anno, mi sembra chi mi venga sottratto del tempo prezioso ingiustamente senza che io possa fare niente per recuperarlo.

E' come se rimanessi in stand by, in bilico, in attesa.
Sospeso come una goccia d acqua.






Besos

martedì 2 novembre 2010

The Social Network, il film.



Il 12 Novembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane "The Social Network", il film di David Fincher che ripercorre la vera storia di Facebook e del suo fondatore "Mark Zuckemberg". La pellicola, che esplorerà tutti i lati conflittuali e oscuri del Social Network, punta già all Oscar.









Ho letto in giro per il web molte recensioni su questa pellicola, che in America ha già sbancato al botteghino e che prevedo sarà l evento cinematografico dell anno anche in Italia.

Molti di voi si chiederanno: C'era proprio bisogno di un film su Facebook?
Credo di si.

In questi ultimi anni Facebook ha cambiato il modo di relazionarci con gli altri.

La parola amicizia non ha più lo stesso valore.
Lo stesso modo di condividere la nostra vita sociale, le nostre esperienze, le nostre gioie e i nostri timori sono cambiati.

Facebook ti aiuta a connetterti e a rimanere in contatto con le persone della tua vita.
Sarà davvero così?

Non lo so. Quello che è certo è che, lo si voglia o no, il 4 Febbraio 2004 è una data che rimarra indelebile nella nostra storia.
Una data che ha segnato un importante spartiacque fra un prima e un dopo, alla pari dell 11 Settembre 2001.





Besos

venerdì 29 ottobre 2010

Mai dire mai



Nella vita ci sarà sempre qualcuno che vi dirà che non siete in grado di fare una cosa.

Ci sarà sempre un professore che vi spingerà a cambiare strada, un amico disonesto o una ragazza che non crederà in voi.

Ma poi come un grande puzzle, quando meno ve lo aspettate, tutti i tasselli torneranno improvvisamente al loro posto.
E allora si che potrete camminare a testa alta, urlando al mondo intero : "Ce l'ho fatta."
Fieri di non aver dato ascolto a quel professore, a quell amico disonesto o a quella ragazza.

Fieri di averci provato contro tutto, contro tutti. E di aver vinto.




Besos

lunedì 25 ottobre 2010

It' s Halloween Time



Fra pochi giorni è Halloween.

Una data che fino a qualche anno fa era "una qualunque", sparsa nel calendario fra le tante, ma che adesso invece è diventata un "pretesto" per festeggiare, per andare fuori a far baldoria.

Mai come quest anno Halloween è cosi sentito: su Youtube imperversano video di ogni genere su come "imbruttirsi" per bene. Nei negozi trovi ogni tipo di maschera, dal diavolo al demone passando per il boia, neanche fossimo a carnevale.
Perchè? Potere della globalizzazione o c'è dell altro?

Credo che nelle persone ci sia una gran voglia di evadere.

Siamo attorniati da cattive notizie, da pessimismo.
Si parla continuamente di lavoro che manca, di precariato, di giovani a spasso.
Si parla di crisi economica, di famiglie che a stento arrivano a fine mese, di un gran senso di insoddisfazione.
Tutto questo accompagnato da un voyareismo diffuso, da un interessamento ai casi di cronaca nera e alla morte che a me fa paura.


E' come se con questa festa si volesse esorcizzare tutto, scacciarlo via come gli spiriti maligni che caratterizzano questa sinistra notte.

Un po' di trucco, un mantello, due canini, una zucca in mano e via... Tutti giù in strada a suonare a ogni campanello.
Fra le labbra la frase di rito "scherzetto o dolcetto" e nel cuore l'illusione che basti una sola notte per cambiare questo mondo ormai alla deriva.

Besos

lunedì 18 ottobre 2010

Nostalgie da Facebook



Frequento poco il mondo dei social network (Facebook, Netlog) li trovo tutti dei mondi paralleli, delle realtà che non condivido.
Trovo abbastanza inutile stringere amicizie virtuali con dei perfetti sconosciuti, persone che difficilmente conoscerei e il cui rapporto si perde nel pallido schermo di un pc.

Poi un giorno anch io cedetti alla tentazione e decisi di aprire un account su Facebook, più per far conoscere il mio blog che per altre necessità.
E attraverso questo social network, ho riscoperto l'esistenza di persone le cui vite si erano incrociate con la mia per brevi tratti, per brevi periodi.
Persone che poi la mia mente aveva rimosso, cancellato via come fa una gomma su un foglio di carta.

E ho provato nostalgia.
Nostalgia per il tempo che scorre via come la polvere all interno di una clessidra, inesorabile.
Nostalgia per quelle persone che adesso sono lontane da me, Roma, Milano, immerse nelle loro nuove vite, nelle loro nuove abitudini.

Niente dura per sempre. Nessuno ci rida indietro il tempo vissuto o il tempo perso.

Di quello rimangono solo i rimpianti e un vuoto. Quel vuoto che pian piano la vita riempe con nuove esperienze, con nuove incontri e che fa dimenticare il passato.
Il tempo in fondo è galantuomo.

Besos

giovedì 14 ottobre 2010

Le strade che non abbiamo percorso



Quante volte da piccolo mi avranno chiesto: "E tu cosa vuoi fare da grande?"
E io mosso da quell'incoscienza che muove tutti i bambini inventavo le cose più disparate: ingegnere aerospaziale, costruttore di edifici su Marte.
Cose irrealizzabili, lavori che esistevano solo nella mia fervida fantasia.
Tutto mi sembrava possibile, tutto mi sembra reale. Ma poi con il passare del
tempo ho capito che non è cosi.




Ho capito che nella vita bisogna fare delle scelte, sacrificare qualcosa per ottenere altro.
Ho capito che difficilmente si puo avere tutto. Successo, fama, soldi, felicità, appagamento sentimentale.
E il ventiquatrenne Andrea di oggi cosa pensa della vita?




La vita è un sentiero che ci pone davanti diverse strade.

Alcune sono grandi illuminate asfaltate e ben visibili, altre sono invece più piccole, malmesse.
E in ogni istante della nostra vita facciamo una scelta.
Prendiamo una strada e ne tralasciamo mille altre senza sapere a cosa ci avrebbe portato quel percorso negato.
Magari avremmo incontrato la felicità, quella vera, o esaudito il nostro sogno riposto ormai in un cassetto polveroso, dimenticato e del quale ci siamo perfino scordati l esistenza.

Sono le strade che non abbiamo percorso. Quelle che la vita ci ha posto davanti e che noi abbiamo scartato come un abito che non ci piace più che ci lasciano dentro un vuoto incolmabile, quel vuoto tipico delle cose che non abbiamo potuto assaporare almeno per una volta, per un breve istante.

Besos

lunedì 11 ottobre 2010

Giustizia divina



Non si parla di altro.

Per strada, al supermercato, in treno, all'università.
In ogni luogo pubblico sento persone che discutono sulla scomparsa di Sara.

La morte di questa ragazza ha scosso le nostre coscienze. Si è abbattutta sulle nostre vite ordinarie come un boomerang, sconvolgendole e portando dietro di sè un alone di mistero.

Come è possibile che un uomo possa arrivare a tanto?
La mente umana è davvero così contorta?
Come si può continuare a speculare sulla vicenda inventando finti scoop, finte interviste verità?
E inoltre come si può "spettacolarizzare" tutto come fosse un orrido reality show?


Forse mi dimentico che vivo in una società caratterizzata da "Grandi Fratelli", da web cam, da Facebook... Una società in cui il termine condivisione va di pari passo con il termine apparire, sempre e comunque.
E chi se ne importa se si verrà ricordati per un fatto di cronaca nera, come già è successo alle sorelle Kappa.

L importante è esserci stati.
Essere stati in tv, aver dato in pasto tutto il proprio dolore (vero o presuponto) ai media.

Le lacrime agli occhi, la voce tremolante che invoca una giustizia divina... Giustizia a cui io non credo.

Besos

martedì 5 ottobre 2010

La felicità



E' un po' di giorni che mi chiedo cosa significhi veramente la parola "felicità".

Questa parola così tanto usata, agognata, cercata.
Questa parola che appare davanti ai nostri occhi come fosse un sogno e che vediamo irraggiungibile, come un alone lontano circondato da mille ostacoli da superare.
Per alcuni la felicità è un traguardo da raggiungere, per altri qualcosa di astratto... Qualcosa per cui non vale più la pena perdere tempo.

E' strano!
Ne siamo alla continua ricerca, alle volte sacrifichiamo buona parte della nostra vita per sperare di raggiungerla, un giorno.
Ma poi quando ce la ritroviamo davanti, neanche ce ne accorgiamo.


E' come fare una lunga corsa: ricordarsi tutta la fatica, tutto il sudore che abbiamo versato. Ma poi una volta arrivati al traguardo non accorgecene neanche.

Non riuscire a goderci il frutto del proprio lavoro.
E allora mi chiedo se il segreto di tutto sia davvero questo:





Besos

lunedì 4 ottobre 2010

Vite che si incrociano





Sono qua seduto sulla mia solita scrivania che considero ormai il mio "campo di battaglia". Non riesco a dormire, Morfeo è avido di sogni stasera.

Questa notte stellata mi riporta alla mente tutte quelle persone che ho incrociato nella mia vita.

In ogni stella vedo un volto

Un volto che ho guardato distrattamente, uno sguardo che non ho colto nella sua pienezza.
La vita è strana! Ci pone davanti mille possibilità e noi ne cogliamo la metà perchè siamo troppo presi dalle nostre vite per osservare anche quelle degli altri. E così ci incrociamo continuamente, distrattamente, in superficie.


Ci incrociamo per brevi tratti, senza trasporto, senza mai conoscerci veramente.
Come se fossimo perennemente in un frullatore o in una stazione di partenze e arrivi, andiamo avanti imperterriti come degli automi. In attesa che il destino bussi alla nostra porta.

Besos

martedì 28 settembre 2010

Talenti sprecati




Da un po' di tempo osservo il mondo con occhi diversi.

Noto frenesia, stress, voglia di arrivare a qualunque costo.
Noto competitività.
Tutto questo accompagnato da un velo di tristezza, di malinconia.

E' come se molte persone non credano veramente in ciò che fanno, non siano soddisfatte, ma nonostante questo vadano avanti... Pronte a vivere una vita che non le appartiene.

Ognuno di noi viene al mondo con un dono.

C è chi sa scrivere, chi sa ballare, chi sa cantare, chi è un genio in matematica.
E la nostra missione è quella di seguire questa scia. Far si che la nostra passione diventi il nostro lavoro.
Non è semplice.

A volte la vita ci pone davanti a delle scelte che inevitabilmente cambiano il corso della nostra esistenza.
Magari non si ha coraggio nel perseverare, nel continuare a coltivare le proprie passioni e prendiamo altre vie.
Ci sacrifichiamo in nome di uno stipendio un po' piu alto o di maggiori certezze.

E così facendo viviamo una vita a metà, fatta di rimpianti, di rimorsi.

Una vita che qualcun altro ha scelto per noi.

Besos

venerdì 24 settembre 2010

Le dieci cose che amo



Sono passati quasi sette mesi da quel lontano 27 febbraio 2010, giorno in cui fra mille dubbi e poche certezze ho deciso di aprire questo blog.

Mai avrei pensato che questa esperienza, nata quasi come uno scherzo, potesse arricchirmi così tanto umanamente e mai avrei pensato che un giorno sarei stato "premiato" da due blogger che mi seguono.

Stasera ho scoperto proprio questo e la cosa mi riempe di orgoglio e mi lusinga.
Grazie Chiara (Il soffitto di casa mia)
Grazie Martina (I pensieri di Martina)

E adesso, dopo una lunga psicoanalisi, ecco la "mia" lista delle dieci cose che amo:





1) Amo la notte.
Di notte riesco ad essere me stesso al cento per cento, è come se venisse fuori la parte migliore di me.
E' di notte che ho preso le decisioni più importanti della mia vita, è di notte che studio, che leggo. Ed era notte quando decisi di aprire questo blog.

2) Amo il mio blog.
Lo ho amato dal primo giorno che ho iniziato a scriverci, anche se lo negavo a me stesso. Adesso è una parte di me.

3) Amo i miei amici. Amo le risate che facciamo insieme ogni volta che ci vediamo... Ogni volta come se fosse la prima.

4) Amo il mio cane.
Ricordo ancora quando mia madre lo portò in casa.
Era un batuffolo bianco pieno di pelo e doveva essere il regalo di compleanno di mio padre. In realtà è stato un regalo per tutti noi, il piu bello che ricordi.

5) Amo i miei oggetti e li conservo gelosamente.
Sono convinto che dietro ad una semplice penna, a un quaderno o a un pantalone che non mettiamo più si nasconda qualcosa che racconta di noi, del nostro passato, di quello che eravamo.
Non è vero che gli oggetti che ci circondano non hanno alcun significato, hanno il significato che i nostri ricordi gli attribuiscono.

6) Amo leggere.
Prediligo i romanzi anche se in realtà leggo di tutto.

7) Amo scrivere.
Scrivere è sempre stata una mia passione, un modo per isolarmi da tutto ciò che mi circondava. Un'arma di difesa contro le brutture del mondo, una fra le tante.

8) Amo la musica, ogni genere di musica. Basta che mi emozioni.

9) Amo i miei genitori, sebbene non creda molto ai legami di sangue.
Loro mi hanno aiutato in molti momenti difficili della mia vita, forse in un modo alcune volte sbagliato, ma a loro modo ci sono stati.
GRAZIE

10) E infine amo le piccole cose.
Un tramonto sul mare, un rondine che volando nel cielo sfiora l'acqua, un piacevole imprevisto.
Amo tutte quelle "piccole cose" che mi rendono vivo, che mi fanno sentire parte di questo mondo, che mi danno la forza di ricominciare.


E adesso ecco i blog da me "premiati" o segnalati. Anche se in realtà avrei voluto metterne molti di più ma mi attengo alle regole. Dieci devono essere e dieci sono:


1) Come quando fuori piove

2) Il soffitto di casa mia
3) Chronicles of a Charlmless Man

4) Guarda un filo d erba al vento e sentiti com lui
5) Lo spazio intorno
6) The angel fall
7) I pensieri di Martina

8) A tutto tondo intorno al mondo
9) Salice Spiangente
10) L essenziale è invisibile agli occhi

Besos

lunedì 20 settembre 2010

Una normale domenica sera



Stasera sono uscito con i miei amici di sempre.

Ho ripreso a frequentare quei posti, quei locali che avevo abbandonato a inizio estate e che stanotte mi son ritrovato davanti agli occhi.
Come se mi avessero aspettato durante tutti questi mesi di assenza, come fa un cane fedele, come fanno quelle persone che ci vogliono davvero bene.

Si sta avvicinando l inverno ed io ho bisogno di punti fermi.

Ho bisogno di trovarmi in posti che conosco nei quali so alla perfezione chi troverò, cosa farò.
Ho bisogno di lasciarmi alle spalle le pazzie e di ritornare a uno stile di vita più "semplice" fatto di poche cose, di poche certezze.
Perchè è di questo di cui sento la necessità ora... Di certezze.

E le follie le lascio all'estate.



Besos

giovedì 16 settembre 2010

All'università



Oggi sono tornato all'università.

Ci sono tornato dopo tre mesi di assenza. Ho preso il treno e ho percorso i soliti metri a piedi che dividono la stazione dalla mia facoltà.
Sono tanti i pensieri che affollavano nella mia mente: gioia, paura, timore.

Questo per me è un anno importante, di scelte.
Dovrò scegliere gli esami "integrativi" da dare, la tesi che il prossimo anno discuterò e pensare seriamente al mio futuro.

Un futuro che adesso vedo come un'incognita.

Un grande punto interrogativo in mezzo a poche certezze.





Mentre scrivo tengo fra le mani il mio libretto universitario e osservo la foto che mi ritrae. Vedo un ragazzo timido con tanta voglia di riscattarsi.


Ricordo il giorno in cui tutto è iniziato.
Ricordo la mia insicurezza, le gambe che mi tremavano, la paura che mi toglieva il fiato.
Ricordo i miei primi sguardi a quelle persone che sarebbero diventate miei compagni inseparabili di gioie e dolori.
Ricordo l'ansia del primo esame, la voglia di far bene, la volontà di lasciarmi alle spalle un periodo infelice.
Ricordo i treni perennemente sporchi e in ritardo, le mie corse contro il tempo per essere puntuale.

Il mondo universitario mi ha dato tanto.

E il giorno in cui dovrò abbandonarlo sarò triste, malinconico ma anche pronto... Pronto per nuove sfide.





Besos

venerdì 10 settembre 2010

Alle giostre



Oggi sono andato alle giostre.
Ed è stato come tornare indietro nel tempo.

Ho mangiato zucchero filato, sono montato sulle "macchinine a scontro" quelle che mi piacevano tanto quando ero piccolo.
Ho riprovato quell entusiasmo senza freni, quella gioia incondizionata, quello stupore che da troppo tempo mancavano nella mia vita.


Ero felice

Mi sentivo libero.
Libero di ridere a squarciagola, libero di scherzare, libero di fare lo stupido quanto e come volevo senza aver paura di cosa potessero pensare gli altri.

Questa giornata mi è servita.

Mi ha aiutato a fare ordine dentro di me, a capire quali sono le mie priorità.
Mi ha dato la forza di affrontare quei cambiamenti ormai inevitabili.
Mi ha fatto capire che è uno spreco di tempo portare avanti amicizie logore, usurate.

E infine mi ha riportato alla mente tutte quelle persone che hanno cercato di "cambiarmi" durante questi anni, ma non ci sono riuscite.
E sono giunto a una conclusione. Una conclusione sofferta ma inevitabile: queste persone non mi meritano.

Besos

mercoledì 8 settembre 2010

Cambiamenti




Cambiamento: una parola che racchiude al suo interno un mondo, un universo parallelo

Se ripenso al mio passato mi rendo conto che non è ho mai avuto veramente paura.
Eppure ho cambiato più volte casa, amicizie, abitudini, stili di vita.
Ho cambiato spesso pelle, più per rispondere a una mia "esigenza personale" che per piacere agli altri.


Ed adesso questa parola si ripresenta davanti ai miei occhi con insistenza, con arroganza.
Mi esorta a "cambiare strada", a mettere in discussione molti "punti fermi" della mia vita. E io non posso far finta di niente, non posso nascondermi.
Sarebbe da stupidi, da codardi.

E come se fosse scritta in ogni porta che attraverso, in ogni cosa che tocco, in ogni mio gesto quotidiano.

Ed io aspetto di avere la forza. Quella forza necessaria per sconvolgere nuovamente tutto, per dare un nuovo senso a ciò che mi circonda, per rinascere... Una seconda volta.





Besos

martedì 7 settembre 2010

Thinking...

"Bazzico" spesso Youtube. E sono molti i video che mi colpiscono per la loro semplicità, naturalezza e verità.

Non sono originalissimi, magari non ti dicono nulla di nuovo, nulla che la vita non ti abbia già posto davanti agli occhi ma ti aiutano a riflettere.

Specialmente in quei momenti "di transito".
In quei momenti in cui vorresti premere il tasto reset e riniziare tutto da zero. Ma non ne hai la forza.

E allora ti fermi a pensare. Cerchi aiuto, un'ancora di salvezza, un segnale.
E in quei momenti anche un semplice video può aiutarti a cambiare qualcosa della tua vita.
Spero vi piaccia.




Besos

lunedì 6 settembre 2010

Il tatuaggio



Durante le mie giornate passate in spiaggia non ho fatto a meno di notare corpi tonici, definiti, guizzanti e alcune volte totalmente depilati (anche maschili) ricoperti per buona parte da disegni dalle forme più strane e bizzarre.





E durante questo continuo crocevia di gente fiera di mostrare a tutti i propri tatuaggi mi chiedevo: Ma cosa li spinge a questo? Per loro hanno un significato tutti quei simboli, quelle teste, quei serpenti, quei geroglifici?






Tatuare il proprio corpo come fosse un libro aperto, come fosse un romanzo da interpretare, decifrare. Marchiare a fuoco sulla pelle un'emozione, un avvenimento, un incontro che ha cambiato il corso della propria esistenza. E' davvero questo il significato del tatuaggio, o è solo una moda?

Besos

domenica 5 settembre 2010

Le piccole cose della vita



Oggi mi trovo immerso nel verde.
Di fronte a me il mare. Un mare azzurro cielo, cristallino.
Dietro le montagne con i loro contorni così ben definiti, avvolte da nuvole dense e bianche come schiuma.

E' una domenica serena, di pace, scandita da piccoli gesti che tendo troppo spesso a dimenticare.

Sono le piccole cose che fanno la vita.

Le cose che hai sempre davanti agli occhi e che finisci per non vedere nella loro unicità.
Le cose che dai per scontate, che guardi distrattamente.
Le cose che vorresti cambiare perchè ti appaiono sempre uguali a sè stesse e incapaci di trasmetterti emozioni nuove.

In questo mondo in cui tutto va a tremila, fermarsi per un attimo, concedere un po' di tempo solo a sè stessi, cogliere l ordine naturale delle cose, apprezzarne la sua bellezza, la sua perfezione è trasgredire.

Besos

venerdì 3 settembre 2010

Il blog è una parte di me



Quando ho deciso di aprire un mio spazio sul web, non credevo sarebbe diventato cosi importante nella mia vita.


A dire il vero ho sempre giudicato male le persone che si affezionavano troppo a tutto ciò che è "virtuale": agli amici su facebook, alle visualizzazioni, ai commenti.
Per me tutto ciò che non si poteva vedere, toccare in modo tangibile, era un surrogato della vita stessa... Una fuga dalla realtà.


Capivo poco l'importanza che poteva avere per una persona un commento o una visualizzazione fatta da chissà chi, distante mille miglia dal tuo mondo, dalla tua vita.
Vedevo tutto in modo molto astratto.

Consideravo le persone che popolano il mondo del web come dei semplici numeri... Numeri il cui volto rimaneva ben nascosto dietro un nick o un immagine accattivante e il cui sguardo si perdeva nell etere. Uno fra i tanti.


Bè adesso che sono passati un po' di mesi da quando, per gioco, ho iniziato questa "sfida"... Adesso che ho capito i meccanismi di questo mondo a me sconosciuto, mi devo ricredere.
Questa esperienza mi sta dando molto e mi ha insegnato una cosa:

Mai giudicare niente e nessuno senza conoscerlo realmente.

Besos

Back home

Ed eccomi di nuovo qui.




Dopo due mesi di "esilio" viareggino mi ritrovo seduto su una scrivania rimasta per troppo tempo vuota pronto a riprendere in mano la mia vita, i miei studi, il mio tran tran quotidiano.

Cosa mi lascio alle spalle e cosa mi porto dietro di questa estate?





Profumo di salsedine, un'abbronzatura "da favola", notti folli in compagnia di persone altrettanto folli e alcune valigie che ho riposto qui in un angolo della mia stanza.





Valigie che vorrei rimanessero per sempre chiuse, sigillate per trattenervi all interno tutti quegli odori, quei sapori, quelle sensazioni ancora vive sulla mia pelle che ancora popolano i miei pensieri.


Ma purtroppo non funziona così!





Prima o poi dovrò decidermi ad aprire quel dannato lucchetto che trattiene all interno tutti i miei indumenti e far si che quegli odori estivi, di cui i miei capi sono ormai intrisi, si confondano con l odore più familiare della mia camera.
Pian piano tutto svanirà: l'abbronzatura, l odore di salsedine.





Svaniranno quelle passeggiate sul molo dove il rumore delle onde sugli scogli, le luci in lontananza che illuminavano Viareggio mi facevano sentire vivo come non mai.





Svaniranno le folli "corse" sull autobus notturno, dove i controllori si improvvisavano guide turistiche, svanirà l'immagine del famoso orologio di Viareggio che scandiva le mie giornate, le mie serate sotto una luna che mi appariva sempre sorridente.

Tutto ciò che ho vissuto e che profuma di estate se ne andrà via furtivo, per lasciare spazio a sapori più invernali che sanno di minestrone caldo, di maglioni di lana, di legna che arde in un camino.

Besos