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martedì 28 dicembre 2010

Gli ultimi giorni dell anno



Gli ultimi giorni dell anno sono sempre un po' strani.







Hanno il sapore dell'amarezza, di quelle giornate di fine estate in cui sai di dover abbandonare tutto: la spiaggia, le tue amicizie estive per immergerti nuovamente nella tua vita "reale".








Hanno il sapore di quegli attimi che accadono solo poche volte nella vita: attimi in cui guardi tutto con occhi diversi e cerchi di catturare con lo sguardo quel dettaglio, quel particolare che riassuma il tuo stato d animo.







Gli ultimi giorni dell anno ci spingono a fare ordine dentro di noi.





Ci spingono a quelle riflessioni,a quei "bilanci" che in realtà nessuno di noi vorrebbe mai fare.
E' un po' come chiudere un cassetto della nostra vita, una scatola piena di foto, immagini, momenti che vorremo portare via con noi e altri che non avremmo mai voluto vivere.




Il tutto per lasciare spazio a qualcosa di nuovo, a qualcosa che non conosciamo e che un po' ci spaventa.



Gli ultimi giorni dell anno sono tristi e felici, malinconici e sereni.
Sono un concentrato di emozioni contrastanti.







Besos

sabato 18 dicembre 2010

Il senso del Natale



Il Natale è ormai alle porte.

Nelle grandi città , nei piccoli paesini di provincia, al mare, in montagna, ovunque fra poco inizierà la folle corsa ai regali.
Le case si vestiranno a festa.
Compariranno i primi alberi di Natale, i primi presepi, le prime decorazioni, le grandi tavolate che riuniscono tutta la famiglia e in giro si percepirà la solita atmosfera: quella tipica del Natale che molti amano ma altrettanti detestano.





E poi inizieranno le solite telefonate "di circostanza", quelle che non riuscirò mai a capire.
Parenti, amici, persone che non vedi mai, che non senti mai, piomberanno nella tua vita, alzeranno la cornetta del telefono e ti chiameranno.
Come fosse un disco, con quella vocina sgradevole simile a quella che annuncia i treni in partenza e in arrivo nelle stazioni ferroviarie, senza trasporto, senza sentimento, esordiranno con la solita frase:

"Ciao, come va? Ma quanto tempo è passato? Troppo, bè dobbiamo assolutamente rimediare una di queste sere (sera che non arriverà mai). Bè volevo augurarti un felice Natale a te e alla tua famiglia. Un abbraccio grande." E riattacheranno

Ma cosa è diventato il Natale?

In questi ultimi anni il Natale non riesco proprio a sentirlo.
Quando ero piccolo amavo questa festa.



Scrivevo con gioia e trasporto la letterina a babbo natale e aspettavo con ansia la sera della vigilia. Il cuore mi batteva a tremila, ero felice, euforico e ogni anno era tutto nuovo, tutto bello... Ogni anno era tutto una sorpresa.
Ma adesso non è piu cosi.
Percepisco banalità, ovvietà, falsità.

E' come se l incantesimo si fosse rotto e la magia fosse volata via... Verso altri lidi.





Besos

mercoledì 1 dicembre 2010

Il vuoto




E' brutto sentirsi senza stimoli, accorgersi che tutto ciò che ci circonda non ci da piu le stesse emozioni di un tempo.



Subire la propria esistenza invece di viverla, non riuscire più a darle il senso che volevamo e lasciarla scorrere su un binario che oramai non ci appartiene più.

E' un po' come vedere da una finestrino le solite case, i soliti visi, i soliti tramonti. Compiere sempre gli stessi gesti svogliatamente. E per quanto quei paesaggi, quei gesti ti abbiano emozionato in passato, adesso ti appaiono la fotocopia di qualcosa che hai già vissuto... Una fotocopia logora, sbiadita.


Sentirsi sull orlo di un precipizio, in balia degli eventi, in perenne attesa di un segnale, di un soffio di vento che spazzi via tutto, ci rigeneri... Un soffio che sconvolga nuovamente la nostra vita.

Besos