Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

lunedì 11 luglio 2011

Accontentarsi






Sono seduto sul letto con i vestiti appicciccati, la testa pesante. Faccio fatica a scrivere, a riflettere, a pensare. Guardo la finestra davanti a me aperta sperando che un leggero, flebile soffio di vento mi rinfreschi, rigeneri la mia mente, il mio corpo ma senza speranza.



Vi leggo molto e c'è una domada sul blog di Madis che mi ha toccato particolarmente. Lei si chiede:


Accontentarsi vuol dire perdere o vincere, essere dannatamente forti o terribilmente deboli?




Fino pochi anni fa da buon idealista e sognatore quale ero non avrei avuto dubbi: accontentarsi vuol dire perdere, non osare, non mettersi in discussione.

Ma crescendo ho capito che esistono tante variabili e ora non saprei davvero cosa rispondere. Forse perchè una soluzione, una risposta esaustiva e valida sempre per questa domanda non esiste.


Penso ci voglia coraggio per entrambe le cose.

Ci vuole coraggio per andare avanti, perseverare contro tutto e tutti e ci vuole coraggio per mettere da parte le proprie ambizioni personali, i propri sogni. Ridimensionarsi accontentandosi di una vita che non era esattamente come la volevamo.



Non ci sono perdenti o vincenti, ci sono scelte, circostanze a volte strane che ci allontano o avvicinano a ciò che vorremmo diventare, essere.
E non esiste un libro che ci insegni ad accontentarsi. E' la vita la nostra unica maestra.




Besos

8 commenti:

  1. Ciao Andrea!

    Io ho tutta una mia teoria sulla scelte. Te la riassumo, molto semplicemente.

    Credo che non esistano scelte giuste o sbagliate: esistono solo decisioni prese più o meno consapevolmente.

    Prima di prendere qualsiasi decisione, si dovrebbe sempre pensare ai vari pro e contro, valutarli e di conseguenza scegliere quella strada che ci sembra migliore.
    Solo così possiamo dire di non esserci accontentati o di aver scelto bene o male.

    Certo, è un processo un po' troppo razionale (io lo sono fin troppo), ma secondo me funziona.

    Mi fai venire voglia di scriverci un post. Si creerà una riflessione a catena! :-)

    RispondiElimina
  2. eh, caro andrea...anche io sono sempre stata convinta che accontentarsi volesse dire perdere... ora forse rivaluto l'idea. O forse, vuol dire perdere per davvero, ma nella vita a volte... si perde.

    RispondiElimina
  3. Domanda interessante: credo dipenda sempre dalle situazioni e dalle motivazioni le quali ti spingono da una parte o dall'altra.
    Essere troppo esigenti con se stessi, porta inevitabilmente ad un'infelicità interiore.
    Penso che un giusto equilibrio sia la formula migliore per stare bene con noi stessi

    RispondiElimina
  4. Il giusto equilibrio non sempre è facile da perseguire e raggiungere...

    Vivere con il rimpianto "se avessi seguito le mie aspirazioni personali, se se..." è brutto ma anche continuare su una strada che che non sai se ti darà certezze o meno in nome di un sogno...
    Sinceramente non me la sento di bollare come "con poco coraggio, vigliacco" chi sceglie il certo per l incerto, chi guarda in faccia la realtà e preferisci solide basi piuttosto che sogni che possono portarti tanto in alto ma anche tanto in basso.

    Vivere con dei rimpianti o no?.
    In fondo credo che tutti hanno dei rimpianti. "Io non voglio avere rimpianti nella mia vita" è una frase stupida, non rispecchia la realtà, la vita di tutti noi.

    RispondiElimina
  5. I rimpianti possono essere una scusante per nascondere le nostre indecisioni passate..

    RispondiElimina
  6. Orazio diceva che lo stolto è colui che non fa che contare ciò che ha e cercare nuove richezze invece che godere di ciò che ha conquistato. Concordo con Orazio :-)

    RispondiElimina
  7. ....accontentarsi...lo si può fare per un pò...poi la vocina che ti parla da dentro ti obbliga a reagire...non si può vivere accontentandosi...ma ci si può adattare agli eventi...come dici Tu Andrea...ricordando ...sempre...di esternare i nostri punti fermi...le nostre convinzioni.....e passando la palla qualche volta..."oggi mi sono adeguato io...domani tocca a te"...perchè , se diviene abitudine....non ci si accorge che pian piano l'"Io" non esiste più...e se non conosco me stesso...come posso interagire con le altre Anime che incontro? Grazie per la riflessione...un caro saluto e un raggio di Sole per Te..
    Dandelìon

    RispondiElimina
  8. ...esiste il momento,le circostanze ed il nostro stato d'animo,oggi faremmo una scelta,domani la giudicheremmo come una disfatta,meglio non giudicare e guardare avanti,un bacio.

    RispondiElimina