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giovedì 24 marzo 2011

La laurea



Dopo l ennesimo incontro con un mio compagno di corso completamente demente, sono sempre più convinto che una laurea non renda una persona migliore di un'altra.


Ripensando a tutti coloro la cui vita si è incrociata con la mia, mi rendo conto che le persone che mi hanno davvero insegnato qualcosa, quelle con cui ho condiviso momenti importanti... Le persone che mi hanno fatto vedere il mondo sotto un'altra angolatura, non erano laureate.
Ed è strano come molti invece siano convinti del contrario.





La laurea viene vista come il mezzo necessario per misurare la propria intelligenza. E' la chiave, la tappa obbligata, il segreto per risolvere tutti i propri problemi... L unico modo per essere felici e realizzarsi nella vita.








In realtà è solo una qualifica, un pezzo di carta. Può aiutarti per fare carriera, ma non ti arricchisce come "persona". Non ti rende un eletto.





Puoi avere mille titoli, diecimila master conseguiti con il massimo dei voti, ma se nasci vuoto, rimarrai vuoto.













"TUTTI GLI UOMINI SI NUTRONO, MA POCHI SANNO DISTINGUERE I SAPORI."

(Confucio)





Besos

30 commenti:

  1. Chi ti risponde è una non laureata che non si sente affatto inferiore ai coetanei laureati...ti dirò che per come la vedo io per alcuni la laurea è solo un prolungamento del dolce far niente.
    Non sopporto chi pensa di aver fatto chissà mai cosa dopo una giornata di studio.
    Non sopporto chi si ritiene superiore perchè è all'università e tu pezzante lavori oramai da 5-6 anni...
    Ovvio c'è anche chi merita di studiare, chi fa veri sacrifici per farlo ma tanti sono i famosi "scalda banchi"...
    Ti dirò di più, a volte godo nel vedere laureati fare i commessi...
    E' una piccola soddisfazione, quasi fosse arrivata per farti scendere dal piedistallo che per 5 anni di università ti sei costruito...
    Scusa lo sfogo ma è una cosa che proprio mi da sui nervi...

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    1. Capito dopo 3 anni a leggere questo commento e posso dirti una cosa?è vomitevole....se godi perchè un laureato fa il commesso,cara mia, il tuo problema ha un nome: INVIDIA. Quanta cattiveria gratuita, la verità è che rosichi da morire.

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  2. concordo con tutto quello che dici, un po' meno con quello che dice qui sopra Daniela, che secondo me ha avuto la sfiga di incontrare persone un po' odiose...
    sono laureata e certo la laurea non mi ha reso migliore di qualcuno, mi ha dato forse qualche conoscenza che mi permette, a fatica, di portare avanti il mio lavoro... che senza la laurea non potrei fare...
    riconosco che ci sono milioni di possibilità professionali nel mondo in cui la laurea non solo non serve ad un emerita mazza, ma soprattutto non serve a distinguere tra una persona valida e non... anzi! spesso chi ha più esperienza è più valido di chi ha studiato ma non ha esperienza... altrettanto spesso è semplicemente questione di... persone... un deficiente non diventa meno deficiente con il pezzo di carta...

    a Daniela mi sento di dire: esistono attualmente centinaia di corsi di laurea inutili, per i quali dobbiamo ringraziare i passati e presenti governi, ma non mi sentirei di dire che un medico che sta studiando per diventare tale stia perdendo il suo tempo... né penso che mi metterei nelle mani di un medico senza laurea... e, comunque, un medico, o uno studente medico, deficiente sempre deficiente resterà! anche con la laurea...

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  3. La penso esattamente come te. Non per niente fra le persone che sbandierano il pezzetto di carta c'è il nostro presidente del malconsiglio Peto Taccuto, persona di certo molto molto furba, ma quanto a intelligenza lasciamo perdere. Nulla da togliere ai laureati davvero bravi, ma spesso da noi si confonde l'intelligenza con la secchionaggine. Le mie compagne di liceo più scarse e ottuse sono quelle che si sono laureate prima e meglio, studiando a memoria... Per non parlare della sottofeccia che si fa scrivere le tesi a pagamento, o quelli che si laureano per corrispondenza a STRApagamento....

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  4. Allora... io posso dire di aver frequentato entrambe le parti perché ho lavorato per due anni e poi ho deciso di iscrivermi all' università. Qui non si dovrebbe parlare di persone che sono migliori rispetto ad altre perché non esistono! Siamo tutti sullo stesso piano. Chi studia dovrebbe rispettare chi lavora e chi lavora dovrebbe fare altrettanto, perché se no si rischia di incappare in un circolo vizioso che non ha più fine! La cosa che non mi piace è che qui si sta generalizzando troppo. Va bene sfogarsi, va bene esprimere il proprio pensiero, ma non è che se incontrate una pecora nera allora tutti saranno così! Perché non è giusto secondo me. E io parlo da studentessa che di certo non va a lezione solo per scaldare il banco. Con la qualifica di liceo scientifico linguistico sapete quali erano i miei sbocchi professionali?? Eccoli qua: commessa o centralinista. E vi assicuro che altre cose non sono possibili solo con il diploma. Se avessi voluto fare una carriera non avrei potuto perché non avevo le qualifiche necessarie. Quindi mi sono ritrovata ad un bivio ad un certo punto: cosa fare? Io ci sto provando a migliorare la mia vita, ad inseguire i miei sogni e le mie ambizioni e sono del parere che la laurea serva eccome quando si tratta di settori specifici, perché purtroppo non c'è spazio per chi si fa "da solo", non ti guardano nemmeno! Non voglio ritrovarmi un giorno a pensare: e se ci avessi provato a cambiare le cose? Conosco tantissimi studenti eccezionali e altrettanti che invece sono asini che vanno all' università solo perché non hanno un cazzo da fare ben spesati dal papà, ne sono ben consapevole! non mi piace però quando sento pregiudizi su tutti... quando si generalizza! perché dentro l' università ci sono tantissime realtà e andrebbero conosciute tutte prima di parlare... Un pezzo di carta non ti rende migliore, assolutamente!!! però bisogna guardare la realtà lavorativa di oggi: chi vuole fare carriera deve darsi una mossa, studiare e fare sacrifici, provare e riprovare! Poi ci sono anche i corsi professionali che possono aiutare a raggiungere certe qualifiche senza bisogno di laurearsi, ci sono un sacco di possibilità! perché non vagliarle tutte? La vita è bella perché è varia, io sono fiera di aver lavorato perché mi ha insegnato molte cose e mi ha "svegliato fuori" ma sono orgogliosa anche di aver intrapreso questa strada che ora sto percorrendo perché vedo ogni giorno con i miei occhi i miglioramenti e i sogni che pian piano prendono vita e che prima non avrei mai potuto fare. Quindi, sfogate pure il vostro odio verso i laureati ma siate precisi e non generalizzate, se no qua mi sento presa in causa e mi sembra giusto difendermi! :P i miei sono solo discorsi costruttivi volti alla discussione perché questi argomenti mi interessano sempre moltissimo! :D se con le mie parole avessi offeso qualcuno vi prego di dirmelo ma non mi sembra... ;) Grazie comunque per questa occasione di confronto!!!!!! :D :D siamo più sereni... smettiamola di odiarci anche fra di noi che non ce n'è bisogno... se dovessi prendermela con tutti i somari che girano all' università allora sarei incazzata TUTTI i giorni, e vi assicuro che non ne vale la pena! pensiamo piuttosto a quelli bravi, che terminano gli studi e che lavorano seriamente, di quelli ce ne sono tanti! :)

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  5. allora la laurea ( sebbene anch'io l'abbia) non c'entra nulla con l'intelligenza. L'intelligenza di un uomo si misura con la sua umiltà nel parlare e nell'agire. E alla conoscenza non c'è mai mai fine. Quindi, io che ora mi trovo dall'altra parte so che c'è gente laureata di gran sapere ma molto umile. E poi ogni testa è un piccolo mondo.

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  6. Vedo che ho sollevato un polverone :)

    Quello che volevo fare era sfatare un luogo comune: la convinzione di molti che avere una Laurea sia sinonimo di successo e guadagno facile. Non è cosi!

    Concordo con chi dice che è superficiale fare di tutta l'erba un fascio. Nel mondo delle università esistono molte storie che si incrociano, si intrecciano le une con le altre. Però purtroppo, mi dispiace dirlo, noto che molti ragazzi decidono di continuare a studiare solo come ripiego, magari per far contenti i propri genitori e non con una reale convinzione.
    Passano di facoltà in facoltà, perdendo anni e anni.

    E' sbagliato pensare: ho fatto il Liceo (classico, scientifico, linguistico) e le uniche possibilità che ho sono fare la commessa o la centralinista. Apparte che non c'è niente di male nel fare la commessa o la centralinista (non esistono lavori di serie A e di serie B) ma basta andare in un qualsiasi centro impiego pe rendersi conto del contrario. Esistono milioni di lavori in cui si richiede un corso di formazione professionale, o un periodo di apprendistato e addirittura chi è laureato viene scartato a priori.
    E poi dipende tutto da noi: ho conosciuto commesse/i, baristi, gestori di locali, agenti immobiliari soddisfatti e felici di quel che fanno mentre ho conosciuto praticanti medici scontenti, depressi... Nonostante siano laureati, nonostante guadagnino piu di 1000 euro al mese.

    Sono stato un po' prolisso ma vedo che questo tema ha toccato molto voi e me.

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  7. Io non volevo assolutamente offendere nessuno.
    Concordo con chi dice che non si metterebbe mai nelle mani di un medico senza laurea..ci mancherebbe...
    probabilmente questa frase che ho scritto "Ovvio c'è anche chi merita di studiare, chi fa veri sacrifici per farlo" non è stata letta...
    Io sono la prima a dire che chi merita di stare in università è bene che ci resti, chi vuole farlo è bene che continui.
    La mia critica era contro chi in università fa la vita comoda, chi per questo ha la puzza sotto il naso perchè lui poverino studia intanto però va a bersi lo spritz alle sei, ha mattinate intere per fare shopping e via dicendo...
    Questo detesto e non voglio dire che tutti gli universitari siano così.
    Ben venga chi ha voglia di studiare....e con questo spero di aver chiarito!

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  8. io non ho assolutamente detto che fare la centralinista o la commessa sia un brutto lavoro in generale... solo che non fa per me e non mi porta da nessuna parte!!! E poi cosa centra, anche io ho conosciuto baristi e impiegati depressi, in tutti i settori ci sono!! Dani anche io ho letto la tua frase, però non è giusto che le persone meritevoli non vengono mai lodate abbastanza se non con una frasetta e quelle somare invece vengono sempre messe in risalto pregiudicando quasi anche tutti gli altri! Io dicevo solo che non mi piace il fatto che si parli sempre negativamente di certe cose senza invece guardare al lato positivo che c'è, esiste, è vivo quanto quello negativo!!!

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  9. ps. io non mi sono assolutamente offesa e nessuno qui ha offeso nessuno.. questo è chiaro! cercavo solo di difendere la mia posizione di studente che da due anni a questa parte viene sempre discriminata! sono un po' stufa di sentirmi paragonata ai somari che si comprano la laurea coi soldi del papi... perché invece non parlare di quegli studenti che con le loro possibilità possono fare qualcosa di positivo? Per esempio due miei amici si sono appena laureati dopo 5 anni di studio in Biotecnologie molecolari e fra qualche mese partiranno per seguire il dottorato della durata 4 anni a Londra in un college prestigioso... Non sono persone migliori di altre però sono persone buone e che con il frutto del loro studio contribuiranno a cambiare il loro mondo! io personalmente preferirei lodare studenti come questi piuttosto che dare maggiore importanza a quelli che non si impegnano e che perdono solo tempo... se son così idioti da non sfruttare le potenzialità che l' università può offrire allora tanto vale lasciarli stare nel loro mondo ottuso..

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  10. Giusto per lasciare una traccia. Puoi essere laureato e essere comunque un imbecille. Puoi non avere la prima elementare e essere la persona migliore e più acculturata del mondo. Puoi essere tutto, e non è un pezzo di carta a dirtelo. Sei tu che decidi cosa essere della tua vita. La laurea, l'università, sono solo mezzi per raggiungere uno scopo. Lo scopo è fare nella vita qualcosa che ti realizzi, che ti renda soddisfatto. Per raggiungere questo scopo, che varia da persona a persona, la laurea può servire o meno. Senza polemiche, il discorso è tutto li. Gli stereotipi servono a poco niente.

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  11. Bravo Ser Vlad :) Questo volevo dire...

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  12. Guarda... per come la vedo io la laurea (come il diploma) non dice assolutamente niente della persona che la possiede. Ho sempre pensato, quando sento laureatoni con i controcazzi che fanno gli spavaldi mettendo in risalto i propri titoli, che una persona può essere laureata quanto vuole, può anche averne 20, ma se è un completo coglione rimarrà sempre un completo coglione :-)

    E.

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  13. è più che normale che questi temi alzino polveroni,lavoro e studio,praticamente il nostro pane!
    concordo con il vero senso del post,lontano da discriminazioni varie,che volendo possono esser fatte in qualsiasi argomento si tocchi!
    per quanto posso,in riferimento alla mia personale esperienza,l'unica cosa che veramente non sopporto dell'università è l'esistenza (e implicita l'iscrizione) di corsi della serie "scienze delle merendine" ..
    ecco,quando vedo gente festeggiare per un 30 e lode a storia della televisione,quando io anche per un cacchio di 23,24 a chimica farmaceutica suderò 49 camicie,esaurirò energie positività e amore per la vita..cazzo quello no.mi dispiace ma lì discrimino.discrimino eccome!!

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  14. Arrivo un po' tardi a commentare, quando la discussione è già 'archiviata' in qualche modo. Ora, per dire la mia... Sarò noiosa e mooolto ripetitiva, me ne rendo conto, ma in "L'eleganza del riccio" si dà proprio un chiarissimo esempio di quello che tu hai detto in questo tuo post.
    Purtroppo si tende a fraintendere il binomio intelligenza-cultura personale o sapienza, spesso ritenuto indissolubile quando in realtà lascia spazio anche all'interpretazione singola dei termini. Niente di più facile: si può essere colti, ma non intelligenti, oppure si è intelligenti senza essere necessariamente colti.
    Solo che l'intelligenza è un concetto molto effimero e particolare, che nessuno riesce a cogliere appieno perché troppo sfaccettato. Perciò un pezzo di carta non potrà mai sopperire al 'vuoto di intelligenza' più o meno accentuato che ognuno può riscontrare in sé, sebbene possa riempire il cassetto della sapienza in qualche modo, perché è l'intelligenza stessa a non dipendere da noi.
    E si potrebbe continuare a discuterne all'infinito...

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  15. Veronica, la discussione qui non è mai archiviata :)
    Un abbraccio a tutti...

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  16. Hai ragione Andrea!!c'è chi si sente migliore di un altro solo perchè MATERIALMENTE ha qualche cosa in più,e in questo caso la laurea,ma sai ...chi è cretino a 20 anni lo è anche a 60!laurea o non laurea..;)

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  17. Ciao Andrea! ascolta volevo sapere se per caso ti sei arrabbiato con me visto che non hai più risposto alle ultime cose che ho detto... :( comunque io sono d' accordo con quello che hai detto tu sul fatto che non è certo la laurea a conferire l' intelligenza ad una persona, anzi! Per esempio mio nonno era una delle persone che stimavo di più al mondo e aveva un' intelligenza davvero fuori dal comune. Per gran parte della sua vita ha fatto il postino, mai laureato, anzi aveva si e no la terza media. Eppure leggendo milioni di libri e informandosi da solo è diventato un uomo spettacolare! Quello che volevo far capire io è solo che non tutto è da buttare all' università, ma che delle realtà positive esistono, tutto qua :) Siccome ci tengo molto alla tua opinione volevo solo sapere se era tutto ok ecco... ;) e se per caso qualche mia parola ti ha offeso mi dispiace e mi scuso! :)

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  18. @Mandorla: mi ha colpito molto il tuo commento e adesso vorrei esprimere il mio parere riguardo le tue parole. Per caso, ti hanno obbligata ad iscriverti a chimica farmaceutica o è stata la passione a spingerti verso quella facoltà? Perché sappi che la maggior parte degli studenti che studiano scienze delle "merendine" si sono iscritti proprio perché spinti dalla passione verso le materie umanistiche. Ora, come ti sentiresti tu se venissi discriminata per quello che studi? Non credo ti farebbe molto piacere, soprattutto dopo tutti i sacrifici che stai facendo. Infatti io, che studio scienze della comunicazione per l' editoria e il giornalismo, mi sono sentita un po' offesa da quello che hai detto. Studenti che si discriminano tra di loro perché invidiosi dei voti degli altri, ma stiamo scherzando? mi sembra un comportamento da terza media. Se nessuno ti ha obbligata a studiare quello che stai facendo allora perché continuare a lamentarsi di quello che fanno gli altri? non mi sembra molto giusto. Ognuno dovrebbe essere LIBERO di studiare quello che più gli piace a seconda delle proprie passioni e senza sentirsi insultato un giorno si e un giorno no. Ogni studente fa il proprio percorso di studi che sia più o meno difficile. Di certo non mi sembra che tu abbia una qualifica per giudicare il grado di difficoltà di un corso di laurea, o sbaglio?
    Hai mai frequentato un corso come il mio?
    Hai mai studiato per un esame di quelli che tu reputi così facili? Io non credo proprio... E non sopporto le persone che parlano senza collegare la bocca al cervello o senza essersi informate riguardo l' argomento di cui stanno per parlare. Io sto studiando comunicazione per l' editoria proprio perché un giorno vorrei lavorare nel campo editoriale... adesso secondo le tue parole dovrei mollare tutto ed iscrivermi ad un corso che non mi piace solo perché il mio è "troppo facile"? Mi dispiace non credo proprio. Mille volte mi sono sentita dire quello che hai detto tu e ogni singola volta mi sono battuta per ottenere il rispetto che tutti gli altri hanno. Ti sembra una cosa giusta? come ti sentiresti al mio posto? Ho lavorato sodo per poter avere i soldi per iscrivermi all' università, studio tutti i giorni per avere una media decente e potermi laureare entro i tre anni. Chi sei tu per dire agli altri quello che devono fare? chi sei tu per dire che tutti prendono trenta agli esami? evidentemente non hai mai visto la lista dei bocciati che vengono rimandati ad ogni sessione d' esame di un corso come il mio se no non parleresti in questo modo.
    Io mi auguro che atteggiamenti come il tuo un giorno possano scomparire e che gli studenti si rispettino tra di loro com'è giusto che sia. Io studio qualcosa che veramente mi piace... e tu? dalle tue parole sembra che odi quello che fai... e se non è così perché sprecare fiato a lamentarsi degli altri piuttosto che elogiare il corso che tanto ami? sarebbe più soddisfacente non credi?

    Giulia

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  19. @mandorla: certe volte si dovrebbe pensare se valga la pena lasciare un commento o no. Nel tuo caso mi sarei tagliato le dita (virtualmente) e magari avrei pensato a crescere un po'.
    Cresci va'...

    E.

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  20. wow!
    no,non me le taglio le mani.
    nè fisicamente nè virtualmente.
    grazie Emanuele,ma io scrivo quello che voglio.

    @giulia.
    Mi dispiace davvero che sia stato interpretato in questo modo.
    il mio commento era di riflesso al punto in cui si diceva che spesso si scambia l'intelligenza con la secchionaggine.E mi dispiace ma io non elogio tutti i studenti.Elogio solo chi è realmente motivato,tipo te.E si vede infatti dal tuo commento di risposta.
    Inoltre non ho specificato quali sono i corsi che io intendo come scienze delle merendine,
    uno di questi è ad esempio "informazione sul farmaco",corso di farmacia,da noi cancellato perchè ai "laureati" in informazione poi non veniva riconosciuta quel tipo di laurea.Corso professionale inutile.E secondo me questa è un'ottima cosa da applicare anche ad altri corsi inutili,perchè ce ne sono.Questo è il mio parere.
    Sicuramente ho sbagliato a generalizzare.e di questo,Giulia,ti chiedo scusa,ho scritto di fretta non pensando.
    Ad ogni modo,giusto per provare a spiegarlo,
    era riferito a quei tipi di "studenti" che fanno l'università tanto per fare.
    Che pensano di avere la scienza infusa solo per aver perso qualche pomeriggio di studio per quel pezzo di carta.
    Io faccio chimica farmaceutica per passione pura,anche perchè se così non fosse non lo avrei mai fatto!
    Non intendevo dire che chi ha fatto l'esame di storia della televisione è un cretino o non merita di fare l'università,però sta di fatto che alcuni di questi sono i primi a dire a me "ma chi te lo fa fare tanto non troverai lavoro come me però intanto io mi sono anche divertito e tu no"
    io mi riferivo a questi tipi di persone.
    E parlavo comunque della mia esperienza personale,per quello che vivo io nella mia università.Non credo che solamente per riportare un esperienza per iscritto,che piaccia o meno,io mi debba tagliare le mani,Emanuele.Neanche rispondo al "consiglio" di crescere..povero come le mie tasche da studente!(Emanuele è una battuta questa non prendertela eh)

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  21. vorrei aggiungere che,facendo sempre e comunque riferimento alla MIA esperienza MIA personale,
    il mio corso di laurea è vecchio ordinamento,direte voi,chissene frega?a me frega per dire che è implicito in questo il fatto che i programmi degli esami e tesi è molto più lungo e articolato dei nuovi.
    Con questo PRECISO che,non intendo dire che io sono brava e gli altri no,
    ma che è un dato di fatto che,come citato nel mio primo commento "suderò 49 camicie,esaurirò energie positività e amore per la vita."
    questo intendevo.non facevo un discorso di merito o meno.

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  22. Ciao Mandorla! grazie per aver risposto e devo dire che sono anche contenta della tua risposta... mi aspettavo un commento diverso invece ti sei dimostrata matura e mi fa piacere... capisco che tu abbia scritto di fretta il primo commento al quale io ti avevo risposto... ma vedi bisogna sempre stare un po' attenti nel dire le cose perché capita che persone particolarmente sensibili su questo punto come me possano irritarsi.. :P comunque ho capito il tuo punto di vista e sono del parere anche io che comunque i somari ci siano ovunque e non possiamo farci niente... meglio pensare a chi studia seriamente dai! ;)

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  23. Parole sacre e sante. Bel post! Hai ragione: si confonde sempre la cultura, la passione per l'apprendimento e la costanza nello studio con l'intelligenza!
    ...
    Ho letto i commenti. Anch'io subisco quotidianamente discriminazioni per il tipo di studi: Lingue e Letterature Straniere. C'è fra la gente il pregiudizio che al Corso di Laurea in Lingue si studino soltanto le lingue (come se un laureato in Lettere avesse studiato solo grammatica italiana!) e che la permanenza in un paese straniero dia addirittura una maggiore preparazione della laurea! Vivo in Inghilterra e ahimè ci sono stranieri che sono qui da oltre vent'anni e ancora parlano un inglese elementare. In Italia li elogiano come eroi linguistici, ma in verità questi non hanno neppure gli strumenti per giudicarsi, sia per una scarsa preparazione culturale sia per pigrizia. Così si crogiolano nella spavalderia e nell'ignoranza e il loro inglese resta immutato dai loro primi sei mesi per il resto della loro esistenza.
    Seconda discriminazione: quando ancora avevo solo la triennale (ora mi manca la tesi della Specialistica): è solo un diploma. Cosa non vera perché - essendo Lingue una volta di 4 anni - nella mia Università si sono limitati a ridistribuire gli esami dell'ultimo anno nei 3.
    Terza discriminazione: Laurea Magistrale in Traduzione. Chiunque abbia studiato un po' di grammatica e abbia praticato un poco la lingua è automaticamente in grado di tradurre. Come se per due anni avessi solo fatto pratica di traduzione!
    Quarta discriminazione: oggi parlano tutti inglese. Come se andassi da un laureato in matematica con la pretesa di equiparare la mia maturità Scientifica alla sua laurea!
    ... e tante, tante altre discriminazioni!
    Cosa dovrei dire allora? In Italia ero stanca di sentirmi raccontare storie di altri eroi espatriati che raggiungevano paesi più o meno esotici e che in pochi mesi ottenevano un'eccellenza linguistica! Ora sono a Londra e mi rendo conto di quanto, oltre a non essere vero, tutto questo non abbia a che vedere con i miei sudatissimi e amatissimi studi, ma come spiegare a chi si nutre di pregiudizi che in verità è così profondamente in errore?

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  24. @Daniela
    Mi fa piacere che non ti senta inferiore ai laureati, ma lo sei nel momento in cui giudichi. E' veramente triste godere nell'attribuire un "fallimento" di qualcuno. Ci sono tanti, tanti ragazzi che fanno i commessi per pagarsi degli studi che sanno già non offriranno una posizione economica e sociale migliore!
    Anziché godere nel vedere dei laureati alla casa, visto che lavori da anni potresti iscriverti all'Università da non frequentante! Non per sentirti migliore di altri, ma per accrescere culturalmente e dare un riconoscimento alla tua preparazione visto che il trend di oggi, soprattutto in UK, pare che dia importanza vitale al famoso pezzo di carta!
    Inoltre ricorda che gli "scaldabanco" spesso e volentieri sono i figli di papà che non faranno mai i commessi, ma che entreranno nell'azienda figa già con la posizione di Manager, come il mio ex: 6 anni per la Maturità Scientifica, 6 anni per la laurea triennale in Economia e Manager nella sede in Svizzera.

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  25. Per me il tuo è un articolo alquanto confuso poiché sei molto vago quando ti esprimi.

    "Ripensando a tutti coloro la cui vita si è incrociata con la mia, mi rendo conto che le persone che mi hanno davvero insegnato qualcosa non hanno la laurea."

    In questa proposizione c'è tanto di quel casino da mettersi le mani nei capelli.
    Innanzitutto le persone che hai incontrato tu, ti sembrano un campione statisticamente rilevante per arrivare a tirare conclusioni di sorta e generalizzare?
    Poi non definisci cosa intendi per insegnare "qualcosa": devi specificare, cavolo!
    Qualcosa di importante per te?
    "Qualcosa" può voler dire di tutto. Il mio nonno è una persona intelligentissima ma non lo riterrei mai in grado di insegnarmi "qualcosa" di accademicamente rilevante.
    Poi che l'intelligenza non c'entri nulla con la laurea quello mi pare ovvio. E' scientificamente dimostrato che ci sono tanti tipi di intelligenza e quella accademica è solo una piccola fetta di una torta molto gustosa e variegata.
    La laurea deve servire come mezzo, non (solo) come fine.
    All'università si discutono problematiche che nel mondo del lavoro non hanno molto senso poiché si è troppo coinvolti nel finalizzare un risultato pratico e a breve termine.

    RispondiElimina
  26. ciao, sono arrivata al tuo sito seguendo il tema dell'università ed intelligenza. dopo avere frequentato l'università sono convinta che le due cose non sono correlate. ma il mio problema recente è che un mio collega mi offende sempre perchè sono laureata in una facoltà difficile e a numero chiuso. non lo sopporto più, sono sempre frecciatine su quanto io mi senta superiore agli altri(??), che le lauree le danno a cani e porci (mi ha detto esattamente così) , che non sa se darmi del tu o del lei (??) , che bisogna essere edotti nella mente(eh?) e che per questo la laurea non serve.
    poi la cosa assurda è che non mi conosce affatto, sono reduce da una situazione familiare molto difficile e complicata, nella vita mi son sempre fatta il mazzo , ho fatto tanti lavoretti(promoter,call center, cameriera, venditore, agente, stagista senza stipendio) senza storcere il naso , in più ho dovuto star dietro a mia madre. a scuola inoltre sono stata spesso vittima di bullismo. questo mi ha reso una persona dura e non sorrido mai ,( a parte quando sono con il mio ragazzo o con mia sorella e sua figlia) e non piango mai, ho un pò di difficoltà con gli altri perchè mi metto sempre sulla difensiva , spesso sono acida e mi irrito, sono anche saccente ( ho sempre amato leggere sin da quando avevo sei anni) e mi rendo conto che essendo così abituata a dover fare tutto da sola senza aspettarmi aiuto ma anzi gli altri sono sempre stati fonte di problemi che io dovevo risolvere, che risulto chiusa e poco collaborativa.
    ora devo fare i conti con un collega così ,che mi offende gratuitamente, con cui ho avuto da discutere perchè è sostanzialmente un nullafacente,e più volte il nostro gruppo di lavoro è stato ripreso perchè nonostante le indicazioni del capo lui continua a fare di testa sua e a non approfondire il lavoro e non mi va di essere penalizzata per colpa sua:non abbiamo un posto fisso e se non diamo risultati difficilmente saremo ricontattati. ma questo non entra in testa nè a lui nè ad altri del gruppo. sa solo lamentarsi che lo stipendio è basso e che quindi non c'è bisogno di impegnarsi più di tanto , forse non gli va di fare gavetta o forse per lui i soldi non sono un problema.
    io invece sono passata da un call center schifoso e massacrante , a questo lavoro che seppur poco pagato è bello e intellettualmente stimolante, e mi sta dando non un pezzo di carta ma delle vere competenze pratiche
    poi non so perchè ma esce sempre lui il fatto della laurea, se fossi cattiva direi che gli rode qualcosa(mi sa che lui non ha finito l'univ, o forse ha fatto il test x la mia facoltà e nn l'anno preso e poi ha scelto il suo corso di studi, che è quello affine al mio e con esami in comune)ma non è questo, il punto è che cerca di attirarmi le antipatie degli altri con il suo atteggiamento bastardo, che però cammuffa sempre con ampii e falsi sorrisi (lui è il simpaticone del gruppo, ma sotto sotto dice un sacco di cattiverie)o dicendo che scherzava o dicendo di essere un uomo ironico e pungente
    mi dai un opinione?

    RispondiElimina