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giovedì 15 aprile 2010

I giovani che lasciano l' Italia




Un fenomeno sta interessando in questi ultimi anni il nostro paese: Quello della "fuga" dei giovani all estero. Questo è un fatto che stranamente la nostra società, chi ci governa non prende seriamente in considerazione. Why?

Si parla tanto dei cosiddetti "bamboccioni", di giovani che a trent anni sono ancora in casa con i genitori, si dipinge una generazione dedica solo al sesso, allo sballo, alla droga e all alcol. Una generazione che pare non sappia fare niente; giovani che fanno i bulli, che non sanno parlare, che non indovinano neanche un congiuntivo e si vantano di questo.

Mi chiedo ma è realmente cosi? O questo è solo uno dei mille modi che il nostro paese, o meglio i media hanno, per mascherare la cruda realtà ossia che purtroppo i giovani oggi non vedono nel loro paese un futuro e si vedono costretti a emigrare da altre parti dove, invece, si da loro voce ?
Il nostro è un paese gerontocratico dove gli anziani sono al potere. A differenza di altri paesi, europei e non, nel nostro non esiste un ricambio generazionale. Questo perchè se non sei figlio di quello giusto, se non sei amico di è dura avere un benchè minimo di carriera per chi, giustamente, non si accontenta di passare il resto della propria vita come precario senza possibilità o senza un minimo di certezza per il proprio futuro. Ecco la parola chiave di tutto: CERTEZZA.
In Italia i giovani non hanno nessuna certezza ed è questa la reale motivazione della loro fuga.

Si parla di una generazione di falliti, di bamboccioni, di una gioventù' bruciata... Bè io parlerei di una generazione DELUSA, INCAZZATA, SENZA STIMOLI, INTRAPPOLATA IN UN SISTEMA INGIUSTO. Parlerei di giovani che sono stufi di laurearsi per poi ritrovarsi a vita a fare un qualcosa che non li gratifica, che non rende il giusto merito al loro talento, a quello che hanno studiato. Parlerei di uno Stato che non da la possibilità ai giovani di metter su famiglia.
Davanti a tutto questo noi giovani siamo costretti a lasciare il nostro paese e a costruirci un futuro laddove ci viene permesso.

Concludo con una frase che ho trovato guardando un video su YouTube.
Siccome non mi piace prendermi il merito di cose non mie o che non ho scritto io, cito "la fonte".
Sul canale YouTube di Fabio Intiso (vi consiglio di iscrivervici, merita!) c è un video che lui ha intitolato "Home is where the heart is" ossia "casa è dove è il nostro cuore".
Ecco... Secondo voi un paese che non da futuro può essere la casa dei giovani?
Besos

1 commento:

  1. Dal mio punto di vista la verità, come spesso accade, sta nel mezzo. C'è una vulgata pessimista/nichilista che ha contagiato molti, giovani compresi, ma è altrettanto vero che i "censori" sono quelli che si sono mangiati tutto.
    Ultimamente c'è un interessante dibattito sul debito pubblico italiano. O magari è interessante per alcuni, dato che per molti altri è meglio occuparsi di argomenti più allegri. Rientrare della metà sarebbe un buon punto di partenza per ridare aspettative a tanti ragazzi e soprattutto per garantire loro ciò di cui hanno goduto i padri. Speriamo che come spesso accade non finisca tutto in "caciara" e quindi nell'ennesimo nulla di fatto. Ritengo che anche pagare una patrimoniale, per una questione di così grande importanza, sia un sacrificio necessario.

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