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lunedì 19 settembre 2011

Scelte





E' sempre difficile avere una visione lucida del perchè si sono fatte alcune scelte, dei motivi che ci hanno spinto a percorre una strada invece di un'altra.



Il tempo confonde le carte, le mischia rendendo la nostra memoria leggera e impalpabile come una nuvola.
Ci spinge a fare delle scelte azzardate, ci porta verso lidi sconosciuti.
Ma arriva un momento nella nostra vita in cui sentiamo la necessità di dover fare un bilancio, di mettere un punto fermo.








E insieme alle cose belle inevitabilmente riaffiorano in superficie tutte le occasioni mancate, tutti i potevo ma non ho fatto.
Un po' come succede al primo appuntamento: dapprima osservi chi ti sta accanto e ti appare fantastico, meraviglioso ma poi noti le imperfezioni, le crepe sui muri, i punti oscuri e tutto ti appare molto più sfuocato, i contorni incerti, meno definiti.










E come nei peggiori film horror tutte le tue frustrazioni, i fallimenti riprendono vita e alla fine finisci per dare la colpa dei tuoi insuccessi agli altri.
Colpa di tua sorella, dei genitori che non ti hanno capito, dei professori che non ti hanno promosso, degli uomini che non ti hanno sposato o semplicemente del destino che si è accanito contro di te.



Lo fai per rendere il dolore della sconfitta più sopportabile anche se in fondo sai che è solo un pagliativo, una scusa, un modo per perdonarsi...

Ma la vita non ti perdona



Besos

domenica 11 settembre 2011

Per non dimenticare




11 Settembre 2001, 11 Settembre 2011: in questi dieci anni tutto è cambiato.

Quell attentato terroristico ha sconvolto le nostre vite, ha logorato le nostre fragili certezze, ci ha fatto capire che non siamo intoccabili, che il male esiste.




Non dimenticare. Questa credo sia l'arma vincente, il segreto per mantenere viva la memoria.




Ancora ricordo cosa facevo quel giorno. Ero solo a casa alle prese con i classici compiti per le vacanze e qualche debito da colmare. Pochi giorni più tardi sarei tornato a scuola, (5 Ginnasio Liceo Classico) avrei rivisto i miei compagni e sarei ritornato alla vita di sempre.
D un tratto decido di salire in cucina per un bicchier d acqua. Mi siedo al tavolo e accendo la tv per staccare la spina, per rilassarmi un po'. Ma non potevo sapere che dietro quel gesto banale, scontato si potesse nascondere l orrore.
La prima cosa che vedo sono due torri che bruciano e penso: "Che bel film, quanto è reale!."
Ma poi cambio canale e la stessa immagine mi si ripresenta davanti agli occhi, prepotente. E in quel momento scatta qualcosa dentro di me, mi ripeto no non è possibile, non è possibile, è troppo perfetto per essere vero. In preda al panico mi attacco al telefono, chiamo mio padre, mia madre. Per informare, per capire cosa stesse accadendo e quelle parole che non volevo sentire giungono alle mie orecchie: un attentato, morti, dispersi, feriti e la più importante potenza mondiale colpita al cuore. Riattaccai la cornetta e rimasi li davanti al teleschermo a fissare quelle due torri. Non ricordo cosa provai.


Ci sono momenti in cui il dolore è troppo grande, gli occhi non riescono a sostenere il peso di immagini così potenti.


Andai in camera, quel giorno non riuscii più a studiare.



Besos

mercoledì 7 settembre 2011

A settembre...

Ogni anno in questo periodo c'è una sensazione strana che mi pervade: tristezza, malinconia, senso di vuoto prendono il sopravvento.
Fuori c'è il sole, il tempo è ancora estivo ma tutto questo non fa altro che aumentare la mia sofferenza, la malinconia.





A settembre si è tutti ancora un po' in bilico, sospesi.
Fisicamente siamo di nuovo a casa alle prese coi problemi, il lavoro, gli studi ma con la mente siamo ancora li su quella spiaggia.
Perchè il ricordo di quelle calde serate estive fra bagni di mezzanotte e serate che sembravano non finire mai sono ancora giovani, difficili da lasciarsi alle spalle. E quelle abitudini che si rimpossessano di noi (la sveglia, gli orari, il lavoro, le uscite programmate con gli amici) adesso ci appaiono come una limitazione alla nostra libertà.







Settembre è il mese delle speranze, dei progetti.

Con la mente ricaricata riguardi con occhio critico tutto quello che hai costruito nel corso dell anno e ti poni degli obiettivi . Perchè i cosiddetti "buoni propositi", i sogni nel cassetto, i progetti che avevamo abbandonato riprendono vita proprio in questo periodo dell anno quando la quotidianeità ancora non ci ha inghiottito del tutto nella sua asfissiante monotonia.







E poi ci sono i saluti e quel "ci vediamo l anno prossimo" che lascia l amaro in bocca.
Ma come si fa a sapere cosa si farà il prossimo anno, se torneremo o meno in quella spiaggia, a quel bagno, in quella località.


Se c'è una cosa che ho imparato da questa estate e di non dare mai niente per scontato.
Le persone cambiano, le circostanze pure e la vita può portarti ovunque, specialmente in un anno.
Mai fare progetti a lungo termine, mai dire torneremo perchè non possiamo esserne così certi. Bisogna cercare di cogliere l attimo, viverlo perchè potrebbe non ripresentarsi
più.










Besos

giovedì 1 settembre 2011

Tempo di rientri (e di bilanci)



Come sempre alla fine di ogni estate mi ritrovo seduto sul letto con le valigie ancora da disfare.








In mano ho qualche souvenir, bracciali, collanine, occhiali da sole dai colori improponibili. Sono li tutti in bella vista, testimoni di quelle pazze serate estive dove ridevo e non pensavo, ridevo e non me ne importava nulla.
Fra qualche mese tutti questi gadget avranno ancora la stessa importanza, lo stesso magico significato? O finiranno nel dimenticatoio, abbandonati in qualche scatolone in soffitta, come alcuni ricordi che non riescono a sopravvivere agli urti del tempo.









Torno a casa con qualche consapevolezza in più, con la volontà di voler cambiare alcuni aspetti della mia vita. Ho tanti pensieri, tante cose che voglio e devo assolutamente portare a termine.

E poi c è il blog. Non vi nascondo che durante questi mesi mi è venuta in mente l'idea di volerlo chiudere semplicemente perchè dentro di me non c'era piu quella scintilla pazza e incontrollabile che ti spinge a scrivere, a condividere.



In un mondo in cui molti tendono a esprimere opinioni o giudizi su tutto solo per il gusto di aprire bocca ed essere sempre al centro dell'attenzione, io do molta importanza alle parole.
Con una frase puoi distruggere una persona, farla riflettere, commuoverla.
Per questo se non ho niente da dire, se penso che le mie parole non aggiungano ma confermino o tolgano qualcosa preferisco tacere e starmene in disparte. Lasciare spazio ad altri, nel blog come nella vita.


Le parole sono pietre.




Besos