sabato 24 dicembre 2011
Natale
In questi mesi ho un po' abbandonato questo mio blog e, in parte anche i vostri. Purtroppo la mancanza di tempo, lo studio e mille altre variabili mi hanno allontanato da voi.
Non voglio iniziare l'anno con promesse che non so se potrò mantenere, non so se riuscirò a essere presente come in passato, posso solo dirvi che ci proverò. Ci sono molte cose che nella mia vita stanno cambiando e il 2012 sarà per me un anno di rinnovamento, di cambiamenti radicali.
Oggi è la vigilia di Natale.
Mi piacerebbe immaginarvi tutti riuniti attorno al vostro albero, con accanto i vostri parenti, i vostri amici più cari, la persona che amate a ridere, scherzare, a parlare lontano da quella frenesia che la vita di tutti i giorni ci impone. Mi piacerebbe che in questo giorno vi riscopriste nuovi, migliori.
E a chi non sente questa festa perchè ateo o per mille altre ragioni bè fate un piccolo sforzo... Credetemi ne varrà la pena.
lunedì 24 ottobre 2011
Isteria collettiva
Come un grande palcoscenico, nei principali social network si tende ad amplificare qualsiasi cosa succeda come fosse la fine del mondo mettendo così tutto, dalla notizia più futile a quella più rilevante, sullo stesso piano.
Oggi è morto Marco Simoncelli.
Appena la notizia è stata confermata il web è andato in tilt. Migliaia di persone hanno postato commenti su Facebook, taggato foto che lo ritraevano e scritto post su blog esprimendo tutto il loro dolore.
Ma cerchiamo di vedere le cose con la giusta lucidità senza risultare troppo cinici ma neanche troppo buonisti.
Marco Simoncelli era un motociclista, morto CONSAPEVOLE di fare un "lavoro" ben pagato ma rischioso. Nessuno lo obbligava a correre, a mettere continuamente a repentaglio la sua vita ma la passione che aveva per le due ruote lo hanno portato a una fine tragica.
Ci sono invece tante altre persone che muoiono in silenzio. Operai che fanno lavori degradanti, sottopagati. Persone costrette a mettere a rischio la propria vita sul posto di lavoro non per appagare un proprio io smisurato ma semplicemente per arrivare a fine mese, per avere i soldi per mangiare, mantenere i figli e magari pagare anche il mutuo. Ecco per loro non una parola, non un commento. IL VUOTO.
Perchè questo?
Devo forse malignamente pensare che tutti coloro che hanno pianto virtualmente la scomparsa di questo ragazzo lo abbiano fatto solo perchè si immedesimavano nei suoi successi, considerandolo così come un eroe da venerare e proteggere?
Bè i veri eroi sono altri.
Eroi sono tutti quei libici che hanno sacrificato la loro vita per restituire alla propria gente e al proprio paese un po' di libertà e giustizia.
Eroi sono tutti quei passeggieri del volo United 93 che l 11 Settembre hanno tentato di riscrivere il proprio destino e quello di una nazione intera. Si sono ribellati al piano suicida di quattro pazzi integralisti islamici che "volevano cambiare il mondo".
Il dolore se è vero e sincero non ha mai bisogno di manifestazioni plateali. Chi soffre sta in silenzio, circondato di ricordi, solo con sè stesso e i suoi fantasmi.
Il resto è solo isteria collettiva.
Oggi è morto Marco Simoncelli.
Appena la notizia è stata confermata il web è andato in tilt. Migliaia di persone hanno postato commenti su Facebook, taggato foto che lo ritraevano e scritto post su blog esprimendo tutto il loro dolore.
Ma cerchiamo di vedere le cose con la giusta lucidità senza risultare troppo cinici ma neanche troppo buonisti.
Marco Simoncelli era un motociclista, morto CONSAPEVOLE di fare un "lavoro" ben pagato ma rischioso. Nessuno lo obbligava a correre, a mettere continuamente a repentaglio la sua vita ma la passione che aveva per le due ruote lo hanno portato a una fine tragica.
Ci sono invece tante altre persone che muoiono in silenzio. Operai che fanno lavori degradanti, sottopagati. Persone costrette a mettere a rischio la propria vita sul posto di lavoro non per appagare un proprio io smisurato ma semplicemente per arrivare a fine mese, per avere i soldi per mangiare, mantenere i figli e magari pagare anche il mutuo. Ecco per loro non una parola, non un commento. IL VUOTO.
Perchè questo?
Devo forse malignamente pensare che tutti coloro che hanno pianto virtualmente la scomparsa di questo ragazzo lo abbiano fatto solo perchè si immedesimavano nei suoi successi, considerandolo così come un eroe da venerare e proteggere?
Bè i veri eroi sono altri.
Eroi sono tutti quei libici che hanno sacrificato la loro vita per restituire alla propria gente e al proprio paese un po' di libertà e giustizia.
Eroi sono tutti quei passeggieri del volo United 93 che l 11 Settembre hanno tentato di riscrivere il proprio destino e quello di una nazione intera. Si sono ribellati al piano suicida di quattro pazzi integralisti islamici che "volevano cambiare il mondo".
Il dolore se è vero e sincero non ha mai bisogno di manifestazioni plateali. Chi soffre sta in silenzio, circondato di ricordi, solo con sè stesso e i suoi fantasmi.
Il resto è solo isteria collettiva.
giovedì 13 ottobre 2011
Vorrei...
Vorrei solo avere un po' più di coraggio per cambiare un destino che sembra ormai già scritto, per accettare con un sorriso i temporali della vita.
Vorrei poter ritornare indietro, ripartire, fare scelte diverse, percorrere sentieri inesplorati e riscoprire la gioia di vivere, di crederci ancora. Passo dopo passo.
Vorrei non dover rinunciare ai miei sogni. La carriera o la famiglia? Il certo o l incerto?
Vorrei poter credere che con impegno e fatica tutto possa realizzarsi. Ma ogni giorno mi trovo di fronte gente insoddisfatta, nervosa. Persone che per comodità o esigenza si sono dovute piegare, rinnegando una parte di sè. Sono scese a compromessi, accettando di vivere una vita che non li appartiene. E hanno perso.
Vorrei trasferirmi all'estero. Vorrei nuovi odori, sapori, esperienze sulla mia pelle.
E infine vorrei non avere rimorsi. Vorrei arrivare a 80 anni con la consapevolezza di aver lottato fino allo stremo delle mie forze. E poco importa se ne sono uscito vincente o perdente, l'importante è averci creduto.
Besos
Vorrei poter ritornare indietro, ripartire, fare scelte diverse, percorrere sentieri inesplorati e riscoprire la gioia di vivere, di crederci ancora. Passo dopo passo.
Vorrei non dover rinunciare ai miei sogni. La carriera o la famiglia? Il certo o l incerto?
Vorrei poter credere che con impegno e fatica tutto possa realizzarsi. Ma ogni giorno mi trovo di fronte gente insoddisfatta, nervosa. Persone che per comodità o esigenza si sono dovute piegare, rinnegando una parte di sè. Sono scese a compromessi, accettando di vivere una vita che non li appartiene. E hanno perso.
Vorrei trasferirmi all'estero. Vorrei nuovi odori, sapori, esperienze sulla mia pelle.
E infine vorrei non avere rimorsi. Vorrei arrivare a 80 anni con la consapevolezza di aver lottato fino allo stremo delle mie forze. E poco importa se ne sono uscito vincente o perdente, l'importante è averci creduto.
Besos
mercoledì 12 ottobre 2011
Facebook Timeline
E' molto difficile che io parli bene di Facebook.
Il mio rapporto con questo social network è sempre stato di amore e odio. Utile e inutile allo stesso tempo, una droga un po' come i reality che la gente tanto critica ma sotto sotto un occhio ce lo butta sempre.
Timeline, l'evoluzione di Facebook da "libro delle facce" a vero e proprio diario personale, è stata per me una piacevole sorpresa.
Una linea del tempo percorre tutte lo schermo, fissa le tappe più importanti della nostra vita e con un solo click, grazie all'agile suddivisione per anni e mesi, possiamo rileggere tutti gli status, rivedere le foto postate.
Ed è strano riscoprirsi attraverso le parole.
Perchè dietro a quella frase ci siamo noi con tutte le nostre paure, le nostre debolezze. Ogni punto è una sconfitta, ogni virgola un respiro di sollievo, una vittoria.
Alle volte sottovalutiamo la forza delle parole, la loro capacità di fermare il tempo, di ibernarlo...
Come una foto o un ricordo.
Besos
venerdì 7 ottobre 2011
Steve Jobs, 1955-2011
Ogni altra parola sarebbe superflua...
GRAZIE STEVE!
Besos
mercoledì 5 ottobre 2011
Futuro incerto
Sto attraversando un periodo difficile in cui tutto cio che faccio, che dico mi appare inutile, superfluo. Anche la scrittura non mi è piu di aiuto come un tempo, vi leggo ma piu raramente. Non so quale sia il motivo che mi ha portato a questo: apatia, noia o semplicemente voglia di fare altro. Mi sento svuotato, i miei occhi hanno perso quel disincanto, quel lucido spirito di osservazione e la mia mente non riesce piu a dare un senso logico ai miei pensieri che vagano nella mia testa senza meta. Mi sto rendendo conto che non sto vivendo, mi convinco di farlo ma in realtà sopravvivo in un paese che mi sta togliendo la speranza, i miei sogni.
Ho 25 anni e sono circondato da persone, diplomate o laureate, che sono precarie.
Sfruttate con contratti a tempo determinato o stagisti costretti a lasciare il proprio lavoro dopo un anno. Questa incertezza rende tutti noi degli animali in gabbia.Costretti a vivere in cattività, si diventa feroci, pronti anche a sbranare pur di accaparrarsi l unico pezzo di pane disponibile.
E poi ci sono i figli benestanti, quelli che possono contare su una famiglia economicamente solida e che comunque vada cadono sempre in piedi.
Ma anche loro sono a rischio. Tutti noi siamo a rischio.
Vediamo il nostro futuro, i nostri sogni crollare ma dobbiamo continuare a non mollare. E sperare che un flebile raggio di sole ci indichi la via
Besos
Ho 25 anni e sono circondato da persone, diplomate o laureate, che sono precarie.
Sfruttate con contratti a tempo determinato o stagisti costretti a lasciare il proprio lavoro dopo un anno. Questa incertezza rende tutti noi degli animali in gabbia.Costretti a vivere in cattività, si diventa feroci, pronti anche a sbranare pur di accaparrarsi l unico pezzo di pane disponibile.
E poi ci sono i figli benestanti, quelli che possono contare su una famiglia economicamente solida e che comunque vada cadono sempre in piedi.
Ma anche loro sono a rischio. Tutti noi siamo a rischio.
Vediamo il nostro futuro, i nostri sogni crollare ma dobbiamo continuare a non mollare. E sperare che un flebile raggio di sole ci indichi la via
Besos
lunedì 19 settembre 2011
Scelte
E' sempre difficile avere una visione lucida del perchè si sono fatte alcune scelte, dei motivi che ci hanno spinto a percorre una strada invece di un'altra.
Il tempo confonde le carte, le mischia rendendo la nostra memoria leggera e impalpabile come una nuvola.
Ci spinge a fare delle scelte azzardate, ci porta verso lidi sconosciuti.
Ma arriva un momento nella nostra vita in cui sentiamo la necessità di dover fare un bilancio, di mettere un punto fermo.
E insieme alle cose belle inevitabilmente riaffiorano in superficie tutte le occasioni mancate, tutti i potevo ma non ho fatto.
Un po' come succede al primo appuntamento: dapprima osservi chi ti sta accanto e ti appare fantastico, meraviglioso ma poi noti le imperfezioni, le crepe sui muri, i punti oscuri e tutto ti appare molto più sfuocato, i contorni incerti, meno definiti.
E come nei peggiori film horror tutte le tue frustrazioni, i fallimenti riprendono vita e alla fine finisci per dare la colpa dei tuoi insuccessi agli altri.
Colpa di tua sorella, dei genitori che non ti hanno capito, dei professori che non ti hanno promosso, degli uomini che non ti hanno sposato o semplicemente del destino che si è accanito contro di te.
Lo fai per rendere il dolore della sconfitta più sopportabile anche se in fondo sai che è solo un pagliativo, una scusa, un modo per perdonarsi...
Ma la vita non ti perdona
Besos
domenica 11 settembre 2011
Per non dimenticare
11 Settembre 2001, 11 Settembre 2011: in questi dieci anni tutto è cambiato.
Quell attentato terroristico ha sconvolto le nostre vite, ha logorato le nostre fragili certezze, ci ha fatto capire che non siamo intoccabili, che il male esiste.
Non dimenticare. Questa credo sia l'arma vincente, il segreto per mantenere viva la memoria.
Ancora ricordo cosa facevo quel giorno. Ero solo a casa alle prese con i classici compiti per le vacanze e qualche debito da colmare. Pochi giorni più tardi sarei tornato a scuola, (5 Ginnasio Liceo Classico) avrei rivisto i miei compagni e sarei ritornato alla vita di sempre.
D un tratto decido di salire in cucina per un bicchier d acqua. Mi siedo al tavolo e accendo la tv per staccare la spina, per rilassarmi un po'. Ma non potevo sapere che dietro quel gesto banale, scontato si potesse nascondere l orrore.
La prima cosa che vedo sono due torri che bruciano e penso: "Che bel film, quanto è reale!."
Ma poi cambio canale e la stessa immagine mi si ripresenta davanti agli occhi, prepotente. E in quel momento scatta qualcosa dentro di me, mi ripeto no non è possibile, non è possibile, è troppo perfetto per essere vero. In preda al panico mi attacco al telefono, chiamo mio padre, mia madre. Per informare, per capire cosa stesse accadendo e quelle parole che non volevo sentire giungono alle mie orecchie: un attentato, morti, dispersi, feriti e la più importante potenza mondiale colpita al cuore. Riattaccai la cornetta e rimasi li davanti al teleschermo a fissare quelle due torri. Non ricordo cosa provai.
Ci sono momenti in cui il dolore è troppo grande, gli occhi non riescono a sostenere il peso di immagini così potenti.
Andai in camera, quel giorno non riuscii più a studiare.
Besos
mercoledì 7 settembre 2011
A settembre...
Ogni anno in questo periodo c'è una sensazione strana che mi pervade: tristezza, malinconia, senso di vuoto prendono il sopravvento.
Fuori c'è il sole, il tempo è ancora estivo ma tutto questo non fa altro che aumentare la mia sofferenza, la malinconia.
A settembre si è tutti ancora un po' in bilico, sospesi.
Fisicamente siamo di nuovo a casa alle prese coi problemi, il lavoro, gli studi ma con la mente siamo ancora li su quella spiaggia.
Perchè il ricordo di quelle calde serate estive fra bagni di mezzanotte e serate che sembravano non finire mai sono ancora giovani, difficili da lasciarsi alle spalle. E quelle abitudini che si rimpossessano di noi (la sveglia, gli orari, il lavoro, le uscite programmate con gli amici) adesso ci appaiono come una limitazione alla nostra libertà.
Settembre è il mese delle speranze, dei progetti.
Con la mente ricaricata riguardi con occhio critico tutto quello che hai costruito nel corso dell anno e ti poni degli obiettivi . Perchè i cosiddetti "buoni propositi", i sogni nel cassetto, i progetti che avevamo abbandonato riprendono vita proprio in questo periodo dell anno quando la quotidianeità ancora non ci ha inghiottito del tutto nella sua asfissiante monotonia.
E poi ci sono i saluti e quel "ci vediamo l anno prossimo" che lascia l amaro in bocca.
Ma come si fa a sapere cosa si farà il prossimo anno, se torneremo o meno in quella spiaggia, a quel bagno, in quella località.
Se c'è una cosa che ho imparato da questa estate e di non dare mai niente per scontato.
Le persone cambiano, le circostanze pure e la vita può portarti ovunque, specialmente in un anno.
Mai fare progetti a lungo termine, mai dire torneremo perchè non possiamo esserne così certi. Bisogna cercare di cogliere l attimo, viverlo perchè potrebbe non ripresentarsi
più.
Besos
Fuori c'è il sole, il tempo è ancora estivo ma tutto questo non fa altro che aumentare la mia sofferenza, la malinconia.
A settembre si è tutti ancora un po' in bilico, sospesi.
Fisicamente siamo di nuovo a casa alle prese coi problemi, il lavoro, gli studi ma con la mente siamo ancora li su quella spiaggia.
Perchè il ricordo di quelle calde serate estive fra bagni di mezzanotte e serate che sembravano non finire mai sono ancora giovani, difficili da lasciarsi alle spalle. E quelle abitudini che si rimpossessano di noi (la sveglia, gli orari, il lavoro, le uscite programmate con gli amici) adesso ci appaiono come una limitazione alla nostra libertà.
Settembre è il mese delle speranze, dei progetti.
Con la mente ricaricata riguardi con occhio critico tutto quello che hai costruito nel corso dell anno e ti poni degli obiettivi . Perchè i cosiddetti "buoni propositi", i sogni nel cassetto, i progetti che avevamo abbandonato riprendono vita proprio in questo periodo dell anno quando la quotidianeità ancora non ci ha inghiottito del tutto nella sua asfissiante monotonia.
E poi ci sono i saluti e quel "ci vediamo l anno prossimo" che lascia l amaro in bocca.
Ma come si fa a sapere cosa si farà il prossimo anno, se torneremo o meno in quella spiaggia, a quel bagno, in quella località.
Se c'è una cosa che ho imparato da questa estate e di non dare mai niente per scontato.
Le persone cambiano, le circostanze pure e la vita può portarti ovunque, specialmente in un anno.
Mai fare progetti a lungo termine, mai dire torneremo perchè non possiamo esserne così certi. Bisogna cercare di cogliere l attimo, viverlo perchè potrebbe non ripresentarsi
più.
Besos
giovedì 1 settembre 2011
Tempo di rientri (e di bilanci)
Come sempre alla fine di ogni estate mi ritrovo seduto sul letto con le valigie ancora da disfare.
In mano ho qualche souvenir, bracciali, collanine, occhiali da sole dai colori improponibili. Sono li tutti in bella vista, testimoni di quelle pazze serate estive dove ridevo e non pensavo, ridevo e non me ne importava nulla.
Fra qualche mese tutti questi gadget avranno ancora la stessa importanza, lo stesso magico significato? O finiranno nel dimenticatoio, abbandonati in qualche scatolone in soffitta, come alcuni ricordi che non riescono a sopravvivere agli urti del tempo.
Torno a casa con qualche consapevolezza in più, con la volontà di voler cambiare alcuni aspetti della mia vita. Ho tanti pensieri, tante cose che voglio e devo assolutamente portare a termine.
E poi c è il blog. Non vi nascondo che durante questi mesi mi è venuta in mente l'idea di volerlo chiudere semplicemente perchè dentro di me non c'era piu quella scintilla pazza e incontrollabile che ti spinge a scrivere, a condividere.
In un mondo in cui molti tendono a esprimere opinioni o giudizi su tutto solo per il gusto di aprire bocca ed essere sempre al centro dell'attenzione, io do molta importanza alle parole.
Con una frase puoi distruggere una persona, farla riflettere, commuoverla.
Per questo se non ho niente da dire, se penso che le mie parole non aggiungano ma confermino o tolgano qualcosa preferisco tacere e starmene in disparte. Lasciare spazio ad altri, nel blog come nella vita.
Le parole sono pietre.
Besos
mercoledì 3 agosto 2011
Le case senza un'anima
Mi trovo seduto su un letto che non è il mio a osservare il bianco candido di quella parete che vorrei dipinta di azzurro.
Sono in una casa "in affitto", vuota, che non racconta niente di sè se non il continuo passaggio di vari coinquilini che hanno trascorso qui una parte della loro vita per poi andarsene... Invisibili come fantasmi.
In fondo questo è il destino di tutte le case in affitto.
Sono luoghi che non vengono mai realmente vissuti ma usati.
Un po' come le buste della spesa che vengono svuotate e riempite continuamente.
E anche se un frammento, un ricordo rimane intrappolato fra quelle mura ci penserà sempre il proprietario a rimuoverlo.
Perchè in queste case non deve rimanere niente. Non una foto, non un libro, non un capello.
Devono rimanere vergini, asettiche. Pronte ad accogliere storie che non verranno mai lette o raccontate. Resteranno celate... Come manoscritti indecifrabili.
Besos
Sono in una casa "in affitto", vuota, che non racconta niente di sè se non il continuo passaggio di vari coinquilini che hanno trascorso qui una parte della loro vita per poi andarsene... Invisibili come fantasmi.
In fondo questo è il destino di tutte le case in affitto.
Sono luoghi che non vengono mai realmente vissuti ma usati.
Un po' come le buste della spesa che vengono svuotate e riempite continuamente.
E anche se un frammento, un ricordo rimane intrappolato fra quelle mura ci penserà sempre il proprietario a rimuoverlo.
Perchè in queste case non deve rimanere niente. Non una foto, non un libro, non un capello.
Devono rimanere vergini, asettiche. Pronte ad accogliere storie che non verranno mai lette o raccontate. Resteranno celate... Come manoscritti indecifrabili.
Besos
domenica 24 luglio 2011
Le vite degli altri
Sono abituato a vivere in campagna.
Una casa isolata immersa nel verde a pochi chilometri dal centro di Lucca senza vicini rompiscatole, senza strade troppo affollate.
Ma ogni estate la musica cambia.
Quest anno sono in una piccola viareggina abbastanza indipendente ma con vicini, alcuni un po' rumorosi e cani poco educati. E come tutti gli anni è stato difficile abituarmi ai nuovi ritmi che tutte le case in cui non hai mai vissuto ti impongono. Ai rumori, anche minimi, agli schimazzi notturni improvvisi.
Ma una volta che hai preso confidenza con tutto questo capisci che è solo un modo di vivere diverso dal tuo, un arricchimento.
Vivere a fianco di persone che non conosci, su strade più o meno affollate, in condomini circondati da terrazzi ognuno nel proprio piccolo angolo di mondo, è come vivere le vite degli altri senza volerlo.
Entrare nella loro quotidianetà come un ospite non invitato.
E così finisci per sapere ogni minimo spostamento, ogni abitudine.
Sai che il tuo vicino alle sette del mattino partirà col suo motore per andare al lavoro, tornerà all' una per poi ripartire alle tre fino alle sette.
Sai che la vecchietta solitaria del terzo piano alle otto di ogni sera porterà il cane a passeggio e puntualmente si lamenterà con la solita persona della confusione e dei giovani "che non sono più quelli di una volta", guardando con aria minacciosa tutti i condomini.
E se sentirai il profumo di caffè sai già da dove proviene.
E' l appartamento della signora davanti a te. Già te la immagini seduta a sorseggiarlo.
Un momento banale, scontato che si ripete con cadenze regolare in ogni famiglia ma che lei, senza saperlo, condividerà con te.
Complice quei muri troppo sottili vivi distrattamente le vite degli altri, le loro liti, le loro gioie.
Come se tu assistessi giornalmente a una rappresentazione teatrale senza pagare il biglietto, in cui la sceneggiatura è la vita.
Besos
Una casa isolata immersa nel verde a pochi chilometri dal centro di Lucca senza vicini rompiscatole, senza strade troppo affollate.
Ma ogni estate la musica cambia.
Quest anno sono in una piccola viareggina abbastanza indipendente ma con vicini, alcuni un po' rumorosi e cani poco educati. E come tutti gli anni è stato difficile abituarmi ai nuovi ritmi che tutte le case in cui non hai mai vissuto ti impongono. Ai rumori, anche minimi, agli schimazzi notturni improvvisi.
Ma una volta che hai preso confidenza con tutto questo capisci che è solo un modo di vivere diverso dal tuo, un arricchimento.
Vivere a fianco di persone che non conosci, su strade più o meno affollate, in condomini circondati da terrazzi ognuno nel proprio piccolo angolo di mondo, è come vivere le vite degli altri senza volerlo.
Entrare nella loro quotidianetà come un ospite non invitato.
E così finisci per sapere ogni minimo spostamento, ogni abitudine.
Sai che il tuo vicino alle sette del mattino partirà col suo motore per andare al lavoro, tornerà all' una per poi ripartire alle tre fino alle sette.
Sai che la vecchietta solitaria del terzo piano alle otto di ogni sera porterà il cane a passeggio e puntualmente si lamenterà con la solita persona della confusione e dei giovani "che non sono più quelli di una volta", guardando con aria minacciosa tutti i condomini.
E se sentirai il profumo di caffè sai già da dove proviene.
E' l appartamento della signora davanti a te. Già te la immagini seduta a sorseggiarlo.
Un momento banale, scontato che si ripete con cadenze regolare in ogni famiglia ma che lei, senza saperlo, condividerà con te.
Complice quei muri troppo sottili vivi distrattamente le vite degli altri, le loro liti, le loro gioie.
Come se tu assistessi giornalmente a una rappresentazione teatrale senza pagare il biglietto, in cui la sceneggiatura è la vita.
Besos
martedì 19 luglio 2011
Non mollare
Io sono dell'idea che nella vita bisogna sempre provarci.
Ricordo ancora quando alcuni miei "amati" professori, dopo la Maturità, mi dissero che la facoltà, che il percorso che volevo intraprendere non era adatto a me.
Se avete un sogno, un'aspirazione, un progetto non fatevi MAI condizionare da chi vorrebbe altro per voi, o non vi reputa all'altezza.
Provateci, sbatteteci la testa.
Dovete farlo per voi stessi.
E non permettete mai ad altri di influenzare le vostre scelte, di dirvi no non sei capace, di stroncare sul nascere tutte le vostre aspirazione.
Vivere col rimorso, con quella rabbia dentro, finirà per consumarvi.
Besos
lunedì 18 luglio 2011
Questa è un'estate senza senso.
Non c è lo stesso brivido, la stessa gioia, la stessa spensieratezza di un anno fa.
Anche la gente mi appare diversa: tutti più tristi, più depressi con poca voglia di divertirsi, di conoscere.
E' davvero cosi o sono semplicemente io che sono cambiato?
Quello che avevo l anno scorso non mi basta più?
Tante domande, poche risposte e un'estate con le sue sfavillanti "milleluci" che quest'anno non riesco proprio a percepire.
Besos
lunedì 11 luglio 2011
Accontentarsi
Sono seduto sul letto con i vestiti appicciccati, la testa pesante. Faccio fatica a scrivere, a riflettere, a pensare. Guardo la finestra davanti a me aperta sperando che un leggero, flebile soffio di vento mi rinfreschi, rigeneri la mia mente, il mio corpo ma senza speranza.
Vi leggo molto e c'è una domada sul blog di Madis che mi ha toccato particolarmente. Lei si chiede:
Accontentarsi vuol dire perdere o vincere, essere dannatamente forti o terribilmente deboli?
Fino pochi anni fa da buon idealista e sognatore quale ero non avrei avuto dubbi: accontentarsi vuol dire perdere, non osare, non mettersi in discussione.
Ma crescendo ho capito che esistono tante variabili e ora non saprei davvero cosa rispondere. Forse perchè una soluzione, una risposta esaustiva e valida sempre per questa domanda non esiste.
Penso ci voglia coraggio per entrambe le cose.
Ci vuole coraggio per andare avanti, perseverare contro tutto e tutti e ci vuole coraggio per mettere da parte le proprie ambizioni personali, i propri sogni. Ridimensionarsi accontentandosi di una vita che non era esattamente come la volevamo.
Non ci sono perdenti o vincenti, ci sono scelte, circostanze a volte strane che ci allontano o avvicinano a ciò che vorremmo diventare, essere.
E non esiste un libro che ci insegni ad accontentarsi. E' la vita la nostra unica maestra.
Besos
venerdì 1 luglio 2011
Pensieri in disordine... Giugno
"Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri." (Alda Merini)
Nuove abitudini, nuove priorità e le giornate da reinventare... Completamente
Alle volte la pazzia é solo un punto di vista diverso dal tuo.
Nuove abitudini, nuove priorità e le giornate da reinventare... Completamente
Alle volte la pazzia é solo un punto di vista diverso dal tuo.
La morte di una persona ti lascia sempre dentro una sensazione di vuoto, di smarrimento. Capisci che niente è per sempre, che ogni attimo che vivi è un regalo del cielo. E quell atmosfera cupa, quell aria pesante che si respira ai funerali sono le frustrazioni, i sospiri della gente misti al dolore. Perchè davanti a una bara ognuno di noi, involontariamente, ripensa alla propria esistenza, ai propri errori. Si fa mille domande, mille promesse a cui non darà mai un seguito. Quei "da domani devo" sono solo parole che rimarranno sospese, in bilico. Stupide fragilità umane pronte ad essere spazzate via in un colpo di vento.
Solo quando riuscirai a scrivere di cose che non ti appartengono, che non hai mai vissuto sulla tua pelle e riuscirai ad emozionare che ti legge. Solo allora potrai dire di saper scrivere.
E l'estate è davvero iniziata. Non si sa come ma è iniziata...
E all improvviso senti quel nodo in gola, quel buco nero che si allarga a macchia d olio e si impadronisce di te. Ti senti fuori luogo, incapace, inadatto. Vorresti solo tornare indietro, ricominciare tutto daccapo. Una nuova vita, nuovi amici. Un diverso modo di approcciarsi agli altri, un nuovo te.
"E' uno sbaglio andare a istinto. Ti porta fino a un certo punto, poi ti molla. Quando cominci a indurirti non hai più nulla, l istinto muore giovane. Si trasforma in sospetto. E tu resti un semplice ignorante in balia delle tue menomazioni." (Nessuno si salva da solo, Margaret Mazzantini)
E arriva il momento in cui impari a fregartene di tutta quella gente che ti guarda ridendo sotto i baffi, che giudica gli altri prima di se stessa. Quella gente che vede il marcio in tutto quello che fai, che dici. Persone represse che criticano, criticano ma non sono mai pronte a mettersi in discussione.
Solo quando riuscirai a scrivere di cose che non ti appartengono, che non hai mai vissuto sulla tua pelle e riuscirai ad emozionare che ti legge. Solo allora potrai dire di saper scrivere.
E l'estate è davvero iniziata. Non si sa come ma è iniziata...
E all improvviso senti quel nodo in gola, quel buco nero che si allarga a macchia d olio e si impadronisce di te. Ti senti fuori luogo, incapace, inadatto. Vorresti solo tornare indietro, ricominciare tutto daccapo. Una nuova vita, nuovi amici. Un diverso modo di approcciarsi agli altri, un nuovo te.
"E' uno sbaglio andare a istinto. Ti porta fino a un certo punto, poi ti molla. Quando cominci a indurirti non hai più nulla, l istinto muore giovane. Si trasforma in sospetto. E tu resti un semplice ignorante in balia delle tue menomazioni." (Nessuno si salva da solo, Margaret Mazzantini)
E arriva il momento in cui impari a fregartene di tutta quella gente che ti guarda ridendo sotto i baffi, che giudica gli altri prima di se stessa. Quella gente che vede il marcio in tutto quello che fai, che dici. Persone represse che criticano, criticano ma non sono mai pronte a mettersi in discussione.
martedì 21 giugno 2011
Estate
L'estate si sta avvicinando.
Oggi è il 21 Giugno, solstizio d estate e giorno che segna astronomicamente l inizio della spensieratezza.
Questo mese ho sentito molto l avvicinarsi dell' estate.
L'ho percepita nell'aria che respiravo, ogni cosa che facevo riportava in superficie la mia anima frivola... Quella parte di me che pensavo di aver dimenticato per sempre, perduta fra le onde del mare.
Perchè l estate è come un incontro non programmato.
Ti regala le stesse emozioni, gli stessi brividi.
Ha la stessa forza distruttiva e rigeneratrice di uno tsunami.
Piomba nella tua vita e ti sconvolge.
Cambia le tue abitudini, le tue priorità e in parte la tua esistenza.
Ti distacchi da tutto cio che ti circonda, dai problemi, dalle preoccupazioni e voli via. Lontano.
Presente altrove, verso qualche cosa che ti sta a cuore e che solo l'estate può regalarti.
Besos
lunedì 13 giugno 2011
Gli anni del Liceo
Gli anni del liceo restano i più veri.
Quelli che ti insegnano ad amare, a soffrire, a gioire.
Quelli in cui si comincia a scoprire il mondo fuori, quelli in cui si impara a vivere.
Che tu li abbia amati o odiati restano i più autentici.
Le chiacchiere con il tuo compagno di banco, l attesa dell intervallo, la paura per quel compito in classe, l' adrenalina che ti scorre nelle vene e il sollievo che provi quando scopri che anche questa volta ti è andata bene, sei salvo. Il dito del professore non si è posato sul tuo nome.
Dopo cambia tutto. Gli amici, le priorità. Si conclude un ciclo e senza rendertene conto la vita ti inghiottisce con le sue luci e ombre in una spirale di novità, di cambiamenti. Alcuni voluti, altri necessari.
E della scuola ti rimarrà solo un ricordo... Lontano. Quel rumore stridulo del gesso sulla lavagna, quell odore acre di disinfettante nei bagni. E quella foto di classe, sgualcita testimone di un passato che oramai non ti appartiene più.
Dedico questo video a tutti i ragazzi alle prese con compiti per le vacanze e debiti da colmare. Ai maturandi, a chi ha trovato nella scuola un'ala protettrice. Come una seconda pelle. E a chi continua a non vivere bene quegli anni perchè li vede come una limitazione, un intralcio che li allontana dai propri sogni.
Besos
martedì 7 giugno 2011
Referendum
Domenica 12 e Lunedì 13 Giugno tutti i cittadini italiani sono chiamati alle urne per esprimersi in merito a:
Acqua e sua privatizzazione
Nucleare
Legittimo impedimento
Non è importante cosa votate l importante è che votiate.
Il referendum è il metodo di voto più democratico che esista.
L unico che permette a noi cittadini di abrogare o meno alcune leggi senza listini bloccati, senza preferenze o partitismi. Solo una croce su un si o un no.
E' una grande occasione.
Non sprecatela.
Maggiori informazioni sui quesiti qui
Besos
lunedì 6 giugno 2011
Obiettivi
Desideriamo sempre ciò che non abbiamo, fatichiamo ad accontentarci.
E una volta che abbiamo ottenuto quel televisore, quel cellulare "all ultimo grido" o abbiamo raggiunto un obiettivo importante siamo sempre troppo confusi, troppo distratti per apprezzarlo veramente.
Finiamo per dimenticarci di tutto.
Delle lacrime che abbiamo dovuto versare, del sudore che ha attraversato la nostra fronte e che col tempo si è trasformato in stanchezza o in rassegnazione.
Siamo perennemente di corsa, in movimento.
Lontano da noi stessi, incapaci di gustarci quelle piccole conquiste perchè non c'è tempo, o non vogliamo trovarlo.
Forse per quello ci vorrebbe un'altra vita.
Besos
lunedì 23 maggio 2011
Superficialità
Certe persone si dimenticano di te con una tale leggerezza, superficialità.
Persone con le quali hai condiviso momenti importanti, tappe fondamentali della tua vita.
Persone che ti hanno accompagnato per buona parte del tuo cammino e con le quali sei cresciuto, maturato. Hai condiviso esperienze, gioie, delusioni.
Persone che si sono portate via un pezzo di te e il cui ricordo ti riporta alla mente quel saggio di danza, quell interrogazione andata male, quella serata spensierata o quella confidenza di troppo. Come in una pellicola di ricordi...
Ma basta non sentirle, vederle per un po' di tempo e mandarli un sms solo per informarli che hai cambiato numero di cellulare per accorgerti che è cambiato tutto.
Ti hanno rimosso... Cancellato dalle loro rubriche e dalle loro vite.
Ti fai mille domande, pensi che è colpa tua, che dovevi essere più presente.
Ma alla fine ti accorgi che per queste persone tu eri solo un gadget, un abito non gradito da mettere da parte e dimenticare al cambio di stagione.
Besos
martedì 17 maggio 2011
Un blog eccentrico
Il mio blog ha ricevuto un altro premio inatteso, non sperato da Cosmogirl.
Ti ringrazio.
Questo premio spinge noi blogger a una ricerca, a una riflessione.
Bisogna andare su Wikipedia, scegliere una voce a caso copiandone le prime informazioni per poi giungere a una conclusione più personale traslando quindi quel concetto trovato alla vita di tutti i giorni.
L'invidia è un sentimento nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente) che l'invidioso non possiede (o che gli manca).
Essa si caratterizza come desiderio ambivalente: di possedere ciò che gli altri possiedono, oppure che gli altri perdano quello che possiedono. L'enfasi,quindi, è sul confronto della propria situazione con quella delle persone invidiate, e non sul valore intrinseco dell'oggetto posseduto da tali persone.
Considerazioni:
L invidia credo sia uno dei sentimenti piu subdoli dell uomo. E' difficile da capire ed è ancora più difficile individuarne le cause scatenanti.
Personalmente ho sempre fatto mio il saggio detto "Vivi nascosto", ossia non far pesare troppo sugli altri quelle piccole cose che la vita, per merito o per fortuna, ti ha donato. In questo modo si risparmiano tante tante incomprensioni.
Premio Deepeyes, Madis, Erica, Chiara
Besos
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